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Ecco la cassa integrazione per autonomi e Partite Iva: da 250 euro a 800 euro al mese

Arriva il bonus Partita Iva, la cassa integrazione per i lavoratori autonomi: assegno mensile da 250 a 800 euro al mese

Nel 2021 arriverà il bonus per le Partite Iva, una sorta di cassa integrazione per i lavoratori autonomi. Nelle scorse ore infatti è arrivato il via libera della commissione Bilancio della Camera all’emendamento riformulato che introduce la formula di sussidio anche per i lavoratori autonomi.

Bonus partite Iva, cos’è la cassa integrazione per i lavoratori autonomi

Si chiamerà Iscro l’ammortizzatore sociale per le partite Iva. Inizialmente sarà valido solo per gli autonomi della gestione separata dell’Inps. La ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha però annunciato di voler estendere la misura di sostegno anche ai professionisti degli ordini come i giornalisti.

L’Iscro, ovvero l’indennità straordinaria di continuità reddituale e operativa, sarà verrà introdotta nel 2021 in via sperimentale fino al 2023.

Cassa integrazione per gli autonomi, a chi spetta l’assegno mensile

I lavoratori autonomi che hanno subito perdite del 50% nei tre anni precedenti e dichiarato un reddito infefiore a 8.145 euro annui riceveranno per 6 mesi un assegno tra i 250 e gli 800 euro al mese. Potranno richiederlo le partite Iva aperte da almeno 4 anni e soggetti che non percepiscono il reddito di cittadinanza.

I requisiti per accedere alla cassa integrazione autonom

L’indennità sarà riconosciuta, previa domanda, ai soggetti che presentano i seguenti requisiti:

  • non sono titolari di trattamento pensionistico diretto e non sono assicurati presso altre forme previdenziali obbligatorie;
  • non sono beneficiari di Reddito di cittadinanza;
  • hanno prodotto un reddito di lavoro autonomo, nell’anno precedente la presentazione della domanda, inferiore al 50% della media dei redditi da lavoro autonomo conseguiti nei tre anni precedenti l’anno anteriore la presentazione della domanda;
  • hanno dichiarato nell’anno precedente alla presentazione della domanda un reddito non sia superiore a 8.145 euro;
  • sono in regola con la contribuzione previdenziale obbligatoria;
  • sono titolari di partita Iva attiva da almeno quattro anni alla data di presentazione della domanda.

Niente contributi previdenziali

Inoltre è stato approvato un altro emendamento che sbocca 1 miliardo di euro nel 2021 per l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti. Chi ha percepito un reddito inferiore ai 50mila euro, registrando un calo di fatturato nel 2020 superiore al 33% dell’anno precedente potrà accedere al fondo per non pagare i contributi previdenziali.

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