Economia

Buoni pasto, commissioni fino al 20%. Bar, ristoranti e supermercati in rivolta: non li accetteremo

Buoni pasto, nuovi tagli in Italia e commissioni fino al 20%. "Non vorremmo essere costretti a non accettare più i buoni pasto"

Tagli in arrivo per i buoni pasto in Italia. Un “allarme” lanciato dalle principali associazioni del settore, Acd Conad, Ancc Coop, Fiepet Confesercenti, Federdistribuzione, Fida, Fipe Confcommercio, riunitesi a Roma nella giornata di martedì 17 maggio per chiedere la revisione del sistema delle gare Consip che negli ultimi anni ha visto commissioni sempre più alte: “Tolti oneri di gestione e finanziari, registriamo un deprezzamento del 30%: ogni 10 mila euro di buoni incassati, gli esercizi ne perdono 3 mila”.

Buoni pasto, nuovi tagli in Italia

Per le aziende si tratta di una tassa occulta del 20%. E tra crisi energetica e inflazione, i margini si assottigliano ancora di più. “Non vorremmo essere costretti a non accettare più i buoni pasto”, azzarda Alberto Frausin, presidente di Federdistribuzione. E Lino Stoppani di Fipe-Confcommercio: “Non è accettabile che lo Stato dopo quello che abbiamo passato per la pandemia ponga una nuova tassa sulla ristorazione — e aggiunge che per la prossima gara di appalto chiedono “le revisioni dei criteri di gara», e “non sono accettabili livelli di commissioni sul livello di quelle precedenti”, dal 16% al 19% circa, “perché se queste fossero le condizioni dell’assegnazione è ragionevole pensare che le aziende non saranno nelle condizioni di accettare più i buoni pasto”.

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