Inchiesta

Camorra in Campania: la storia del clan Gionta di Torre Annunziata

Quali sono i clan della Camorra attivi in Campania? Ecco la storia del clan Gionta, operante nella periferia sud della città di Napoli, più precisamente nell’area del comune di Torre Annunziata.

Camorra: la storia del clan Gionta

Il clan Gionta è un sodalizio camorristico operante nella periferia a sud di Napoli, più precisamente nell’area del comune di Torre Annunziata. L’organizzazione criminale inizia ad essere famosa all’inizio degli anni ottanta quando Valentino Gionta, che lavora a Torre Annunziata come “ambulante ittico”, stringe contatti con la mafia in Sicilia e con i Nuvoletta di Marano, affiancandosi alla Nuova Famiglia nella lotta contro il disegno criminale di Raffaele Cutolo.

L’11 settembre 1981 i Gionta fanno piazza pulita dei capizona della Nuova Camorra Organizzata di Cutolo a Torre Annunziata, dove vengono ammazzati Salvatore Montella e Carlo Umberto Cirillo. Il clan si basa soprattutto sul contrabbando di sigarette, ma anche sul controllo del mercato ittico dove attraverso una cooperativa, la Do.Gi. Pesca, riesce a mettere le mani su interessi di miliardi di lire.

Il secondo passo è il traffico di eroina che risulta di facile attuazione avendo a disposizione numerosi pescherecci. Ma il traffico di droga è un interesse troppo grande ed è per questo che il clan entra in conflitto con Antonio Bardellino, che organizza la strage di Sant’Alessandro, perpetrata dagli uomini di Carmine Alfieri.

Clan Gionta: l’arresto di Valentino

Il 3 novembre furono notificati 54 mandati di cattura, emessi dal Tribunale di Napoli. Il boss Valentino Gionta verrà catturato quasi un anno dopo, nel giugno del 1985, a Marano, il quartiere generale dei Nuvoletta.

Con il boss a scontare l’ergastolo, grande potere sembra avere la moglie Gemma Donnarumma e comunque il giro di Palazzo Fienga, roccaforte storica dei Gionta, nel Quadrilatero delle carceri, conta ancora molto. Gli affari principali sono estorsioni e spaccio.

Dopo l’operazione “Altamarea” le redini del clan sono passate nelle mani di Umberto Onda ritenuto essere il vero reggente del clan nel periodo intercorso tra Novembre 2008 e Giugno 2010. Quel che resta dei Gionta si è rafforzato grazie al matrimonio del nipote omonimo del boss Valentino con una ragazza della famiglia di “François” Chierchia, incontrastato nel rione Provolera.


valentino gionta jr.
Valentino Gionta jr.

Tornato in libertà Aldo Gionta il boss “poeta”, il comando del clan passa nelle mani del legittimo “possessore” fino all’agosto 2014, mese in cui Gionta verrà arrestato dopo una breve latitanza.Dopodiché il comando del clan passa in varie mani di personaggi minori del clan tra cui Ciro Nappo e Vincenzo Amoruso.

Il clan Gionta e lo scontro coi Gallo

Nel 2007 sei omicidi rivelano lo scontro dei Gionta con il clan Gallo, egemone da via Murat fino a Villa Oplonti.

L’arresto dei familiari

Il 4 novembre 2008 viene condotta un’operazione a Napoli, zona Torre Annunziata, eseguendo 88 arresti, di cui 28 già in carcere, come il capo Valentino Gionta, contro il clan. Altro durissimo colpo al cuore del clan è stato messo a segno nell’estate del 2009 dai militari del Nucleo Investigativo del neonato Gruppo Carabinieri di Torre Annunziata agli ordini del Maggiore Pasquale Sario e del Capitano Paolo Guida, i quali hanno tratto in arresto i latitanti Di Ronza Gaetano, Palumbo Michele, Ambrosino Vincenzo ed il reggente Nappo Ciro.

Arrestato l’ultimo baluardo dei Gionta, il clan oramai ha perso tutto il suo potere sul territorio. Umberto Onda, super ricercato tra i 100 latitanti più pericolosi, è stato acciuffato dai militari dell’Arma coordinati dal Tenente colonnello Andrea Paris al porto di Brindisi, il latitante proveniva dalla Grecia assieme ad alcuni amici ed alla sua amante di Castellammare di Stabia.

L’arresto di Tony Marciano e di Aldo Gionta

Il 4 luglio 2012 sono state arrestate 22 persone a seguito ad un’indagine legata al clan, raggiunti da ordinanza di custodia cautelare per spaccio e associazione finalizzata al traffico di stupefacenti aggravati dal metodo mafioso e dal carattere transnazionale dell’attività illecita.

Tra le accuse vi è il traffico dai Paesi Bassi di cocaina, hashish, marijuana. Tra gli arrestati anche un noto cantante neomelodico, Tony Marciano. Nell’agosto del 2014 viene arrestato Aldo, figlio di Valentino, in procinto di recarsi a Malta come latitante. Per sfuggire alla cattura si era in diverse occasioni travestito da donna.

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