Cronaca

Campania, sanità a pagamento | I laboratori: “Niente contratti con la Regione”

Sanità a pagamento in Campania. I titolari delle strutture sanitarie convenzionate minacciano di non sottoscrivere i contratti

Sanità a pagamento in Campania. I titolari delle strutture sanitarie convenzionate minacciano di non sottoscrivere i contratti con la Regione Campania e di impugnare la delibera con i tetti di struttura. Lo riporta l’odierna edizione de Il Corriere della Sera.

Sanità a pagamento in Campania: la situazione

La ripartizione del budget per settore su base mensile della spesa sanitaria accreditata, che sta mandando all’aria le prestazioni ambulatoriali e diagnostiche dopo la sospensione di quelle pubbliche non urgenti, ritengono sia un ostacolo insuperabile, in quanto il tetto di spesa, in questo modo, sarebbe destinato ad essere superato ogni metà del mese, lasciando scoperte migliaia di prestazioni sanitarie. Al contrario, dalla Regione considerano la protesta dei privati “strumentale e finalizzata alla demolizione dei tetti di struttura” che invece metterebbero ordine, dopo decenni, nel ginepraio della sanità convenzionata.

Far saltare i tetti di struttura non consente di governare meglio il sistema – replica l’assessore regionale al Bilancio, Ettore Cinque-. Case di Cura, Centri di riabilitazione, FKT, Centri di dialisi sono già sottoposti a tetti di struttura da anni. Solo per i laboratori, la radiodiagnostica, la medicina nucleare e le branche a visita non si è mai riusciti ad imporre il budget di struttura. Con un budget unico di branca, da cui attingono contemporaneamente tutti gli operatori, inevitabilmente si scatena la corsa a chi se ne accaparra di più e tra chi arriva prima. E paradossalmente un piatto già magro diventa subito incapiente”.

Le priorità nelle prestazioni

Insomma, l’obiettivo è quello di disciplinare finalità e classe di priorità delle prestazioni. “Tuttavia, se non si inizia dal Cup unico per coordinare le disponibilità del pubblico e del privato e dal fascicolo elettronico del cittadino, ma direttamente dai tagli delle prestazioni – spiega Raffaele Ambrosino, responsabile di un centro accreditato di Melito – è come imbiancare le pareti di un’abitazione senza prima spostare gli arredi e il mobilio. Non c’è alcun ordine in questo modo di procedere“.


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