Cronaca

Campania rischia la zona arancione: la decisione nelle prossime ore

La Campania rischia di entrare nella zona arancione. Oggi si riunisce la cabina di regia e tra stasera e domattina ci saranno aggiornamenti

La Campania rischia di entrare nella zona arancione: nella giornata di ieri sono stati inviati al ministero della Salute e all’Istituto superiore di Sanità, gli ultimi dati dell’epidemia. Anche se la situazione è stabile, la rete ospedaliera è al tracollo.  Oggi si riunisce la cabina di regia e tra stasera e domattina sapremo qual è l’aggiornamento alle settimane successive al 25 ottobre, quando è stato fissato l’ultimo paletto che ci ha collocati in zona gialla.

La Campania entrerà nella fascia arancione?

L’attribuzione a uno dei tre gruppi avverrà con una nuova ordinanza ministeriale valevole 15 giorni.

«Va detto – spiega Giuseppe Longo, direttore generale del Cardarelli – che l’appartenenza a fasce di rischio interessa soprattutto per le conseguenze che queste hanno sulle attività sociali e commerciali. Ebbene è vero che esiste una contraddizione tra l’essere in affanno e collocati in zona gialla ma è altrettanto vero che molte delle misure previste in zona rossa e in zona arancione qui sono state già adottate e in vigore da settimane per decisione del Presidente della Giunta. Qui si è preferito prevenire gli scenari catastrofici che oggi si osservano in Piemonte e in Lombardia».

«Basta pensare alla chiusura delle scuole che in Campania c’è ed è prevista solo in zona rossa, oppure alle limitazioni della mobilità interprovinciale qui già scattata ma che è un rimedio da zona arancione. Così come lo jogging limitato alle ore mattutine e previsto solo da noi. Di contro in zona arancione ci sarebbero maggiori limitazioni alla ristorazione e alle attività commerciali». I

«L’epidemia è un fenomeno dinamico che va contrastato con misure tempestive e altrettanto flessibili in base allo scenario che si profila all’orizzonte – continua Longo – prima che giunga la tempesta. Misure preventive che senza dubbio avrebbero un’efficacia e una presa diversa se fossero state assunte in maniera omogenea su scala nazionale, ad esempio se quest’estate si fossero limitati i viaggi o chiuso per 15 giorni al rientro».

Fonte: Il Mattino

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