Cronaca

Campania, il direttore dell’Asl di Napoli: “Rischiamo la zona rossa da lunedì”

Da quando la Campania in zona rossa: ordinanza dall'8 marzo. Ieri 2.046 nuovi casi di contagio su 15.260 tamponi processati

Da quando la Campania diventerà zona rossa? Ad ora non ci sono certezze ma la regione campana rischia concretamente di passare nella fascia a più alto rischio dell’emergenza Covid. Ieri il rapporto positivi-tamponi è andato oltre il 13% con 2.046 nuovi casi di contagio su 15.260 tamponi processati.

A preoccupare, inoltre, è la diffusione della variante inglese, elemento che ha spinto il governatore Vincenzo De Luca a disporre la chiusura delle scuole fino al 14 marzo.

Campania verso la zona rossa, da quando?

Venerdì 5 marzo ci sarà il consueto aggiornamento dei dati da parte dell’Istituto Superiore di Sanità. Dopo due settimane in zona arancione, la Campania rischia dunque di passare in zona rossa. Come previsto dalle nuove direttive del governo Draghi, le ordinanze territoriali entrano in vigore di lunedì, ragion per cui la Campania potrebbe passare nella fascia rossa a partire da lunedì 8 marzo.

La conferma di Ciro Verdoliva

Un’ipotesi, quella del passaggio della Campania in zona rossa, confermata anche da Ciro Verdoliva, direttore della Asl Napoli 1, il quale ai microfoni di Reppublica ha spiegato: “Certo, dipende dai parametri ma rischiamo, la settimana prossima, di entrare in zona rossa”.

Cosa cambia in zona rossa

Il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione è sempre un motivo legittimo di spostamento. Vietati tutti gli spostamenti, anche per far visita ad amici o parenti, che comportino l’uscita dalla Regione in cui si vive o in cui si ha la residenza. Ristoranti e le altre attività di ristorazione, compresi bar, pasticcerie e gelaterie, sono aperti esclusivamente per la vendita da asporto e per la consegna a domicilio.

Sospese attività di commercio al dettaglio

Sospese le attività di commercio al dettaglio, fatta eccezione per la vendita di generi alimentari e di prima necessità individuati. La vendita dei beni consentiti può avvenire sia negli esercizi “di vicinato” (piccoli negozi) sia nelle medie e grandi strutture di vendita, anche all’interno dei centri commerciali, purché sia consentito l’accesso esclusivamente agli esercizi o alle parti degli esercizi che vendono i beni consentiti.

Restano ferme le chiusure previste per i centri commerciali nei giorni festivi e prefestivi. Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie.


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Il sito del Ministero della Salute

 

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