Cronaca

Cane come oggetto, la sentenza shock del Tribunale di Milano

Cane come oggetto, la sentenza shock del Tribunale di Milano. Jago, il cucciolo conteso, è stato giudicato dal tribunale come una “cosa”.

Cane come oggetto, la sentenza shock del Tribunale di Milano

Jago è un pincher, adottato da una famiglia dopo essere stato ritrovato affamato e senza microchip su una strada trafficata.

 

La famiglia che ha adottato Jago si appella al buon senso, chiedendosi come sia possibile strappare all’effetto dei suoi padroni un essere vivente che ormai è entrato nel nucleo familiare come nuovo membro.

L’affidamento da parte del Comune

La famiglia aveva cercato per tutto il paese per scoprire se Jago venisse da una casa, visto che non aveva collare né microchip, e l’hanno portato in una clinica veterinaria. Ne seguì il trasferimento al Canile municipale di Milano, con una richiesta di adozione da parte della famiglia, alla quale è stato regolarmente affidato dieci giorni dopo.

Ma dopo qualche mese appena la felicità viene incrinata da una persona della zona che sostiene di aver riconosciuto nel meticcio l’animale vagante di un agricoltore, e pretende un confronto.

Ma l’uomo, in base alla Legge nazionale 281/91 sul randagismo, avrebbe dovuto reclamarlo entro 60 giorni dall’ingresso nel canile.

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