Cronaca

Carlo Acutis oggi beato: “Guarì donna dal tumore pregando la Madonna di Pompei”

Carlo Acutis diventa beato. La proclamazione avverrà ad Assisi nella giornata di oggi, sabato 10 ottobre. Diventerà beato il giovane milanese nato a Londra il 3 maggio 1991 e morto il 12 ottobre del 2006 a causa di una leucemia fulminante.

Carlo Acutis beato, parla la madre

Qualche settimana fa la madre Antonia Salzano al Corriere della Sera aveva raccontato: “Ero certa che fosse santo già in vita. Fece guarire una signora da un tumore, supplicando la Madonna di Pompei“. Miracolo riconosciuto dalla Chiesa? “No, solo uno dei tanti che nemmeno sono entrati nel processo di canonizzazione. Quello che lo farà proclamare beato accadde in Brasile nel settimo anniversario della morte, il 12 ottobre 2013, a Campo Grande. Matheus, 6 anni, era nato con il pancreas biforcuto e non riusciva a digerire alimenti solidi.

Padre Marcelo Tenório invitò i parrocchiani a una novena e appoggiò un pezzo di una maglia di Carlo sul piccolo paziente, che l’indomani cominciò a mangiare. La Tac dimostrò che il suo pancreas era divenuto identico a quello degli individui sani, senza che i chirurghi lo avessero operato. Una guarigione istantanea, completa, duratura e inspiegabile alla luce delle attuali conoscenze mediche”.

Chi era Carlo Acutis

 Carlo Acutis nacque venerdì 3 maggio 1991 da Andrea Acutis, esponente dell’alta borghesia torinese, e dalla moglie Antonia Salzano, sposatisi l’anno precedente. La coppia viveva a Londra per motivi di lavoro di Andrea, corporate finance executive presso la banca d’affari Lazard Brothers. Il bimbo venne chiamato come il nonno paterno, il patron di Vittoria Assicurazioni Carlo Acutis.

Andrea Acutis, in procinto di entrare nella dirigenza di Vittoria Assicurazioni, si trasferì con la famiglia a Milano a settembre, dove il giovane Carlo frequentò la scuola elementare e media presso le suore Marcelline, la parrocchia presso la chiesa di Santa Maria Segreta e il liceo classico presso i Gesuiti dell’Istituto Leone XIII.

Fin da piccolo visse la fede in ogni aspetto della sua vita: a soli sette anni, si accostò alla Prima comunione, ricevuta con un permesso speciale. La sua devozione, rivolta in particolare, oltre che all’Eucaristia (che chiamava «La mia autostrada per il Cielo»), alla Madonna, lo portava quotidianamente a partecipare alla messa e a recitare il rosario. I suoi modelli erano i santi Francisco e Jacinta Marto, san Domenico Savio, san Luigi Gonzaga e san Tarcisio.

La sua fu un’adolescenza normale, dove c’era spazio per gli affetti familiari e l’amicizia, ma c’era anche spazio per aiutare gli ultimi. Tra le sue passioni c’era l’informatica, per la quale mostrava un grande talento, e della quale si serviva per testimoniare la fede attraverso la realizzazione di siti web: per questo motivo viene indicato come possibile futuro patrono di Internet.

Ideò e organizzò la mostra sui miracoli eucaristici nel mondo, con la collaborazione dell’Istituto San Clemente I Papa e Martire. Tale mostra, ospitata nelle parrocchie che ne fanno richiesta e presente anche online, è già stata ospitata in tutti i cinque continenti: solo negli Stati Uniti d’America in quasi 10.000 parrocchie; nel resto del mondo in centinaia di parrocchie e in alcuni tra i santuari mariani più famosi, come ad esempio Fátima, Lourdes e Guadalupe.

Nel 2006 si ammalò improvvisamente di leucemia fulminante, a causa della quale morì il 12 ottobre, in soli tre giorni, presso l’ospedale San Gerardo di Monza, dopo aver offerto le sue sofferenze per il Papa e per la Chiesa. Definito «Quasi un Frassati milanese», fu sepolto secondo il suo desiderio nel cimitero di Assisi, dove rimase fino alla traslazione nel Santuario della Spogliazione, nella stessa città, dove si trova dal 6 aprile 2019.

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