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Carlo Cracco: “Colleziono bottiglie di vino”

Lo chef racconta i suoi esordi nella cucina di Gualtiero Marchesi

Carlo Cracco è conosciuto in primis per le sue doti culinarie, ma la sua vera passione è in realtà il vino: lo chef ha raccontato i suoi esordi nella cucina di Gualtiero Marchesi. Oggi è uno chef stellato e un personaggio televisivo.

Carlo Cracco racconta i suoi esordi

Carlo Cracco è stato per anni un giudice storico di Masterchef Italia e adesso è tornato sul piccolo schermo con Dinner Club, il nuovo show di Amazon Prime Video. Lo chef stellato ha sempre avuto le idee chiare sulla strada da percorrere. Anche se, come ha raccontato in una lunga intervista al Corriere della Sera, arrivarci non è stato facile: i suoi genitori pensavano che volesse solo divertirsi. Inoltre, ha raccontato la sua passione per il vino, tanto da ammettere che se fosse stato astemio, sarebbe ricchissimo.

Quando Carlo Cracco ha deciso di percorrere questa strada, i suoi genitori non l’hanno appoggiato: “Ho subito scelto questa strada. I miei dicevano che pensavo solo a mangiare e bere. Dicevano: questo fa il lazzarone, finge di studiare, ma va a divertirsi“. Anche se lo chef ammette: “Non sbagliavano del tutto, ma non era solo baldoria. Fino al servizio militare sono rimasto a Vicenza, proibito uscire. Dopo il diploma avevo già le idee chiare. E sono andato da Gualtiero Marchesi” Al fianco di quello che era considerato lo chef più rivoluzionario di quei tempi, Carlo Cracco ci è rimasto per ben quattro anni, prima di spostarsi in Francia e poi a Firenze all’Enoteca Pinchiorri, “una delle migliori cantine del mondo“.

Carlo Cracco e la passione per il vino

Carlo Cracco è conosciuto in primis per le sue doti culinarie, ma la sua vera passione è in realtà il vino, tanto che, quando lavorava a Firenze nell’Enoteca Pinchiorri, entrò nel locale inghiottito da un incendio per salvare quante più bottiglie possibile. Le fiamme, stando al racconto dello chef, distrussero 25 mila bottiglie. Lo chef è talmente appassionato che oggi ne è diventato addirittura produttore.

Tuttavia, questo suo interesse verso il mondo vinicolo non era visto di buon occhio dagli chef: “Ho fatto il primo corso di sommelier a 20 anni con Giuseppe Vaccarini. Durante le lezioni mi maltrattavano, ma poi l’esame l’ho passato lo stesso, nel 1987, quando lavoravo da Gualtiero Marchesi. Mi dicevano che ero un cuoco e dovevo fare il cuoco e stop. Ma avevo, e ho ancora, una vera passione per il vino. I primi soldi che ho guadagnato li ho usati per comprare vino, lo mettevo via e mi sono ritrovato con migliaia di bottiglie, accumulate grazie ai risparmi, poche per volta. Non lo bevevo anche perché lavoravo come un matto, non ce l’avrei fatta”.

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