Cronaca

Carrefour chiude 106 negozi, quasi 800 licenziamenti | Giù le serrande anche in Campania

Carrefour chiude 106 negozi in Italia e licenzia quasi 800 lavoratori: che cosa sta succedendo, e quali sono le motivazioni

Carrefour chiude 106 negozi in Italia e licenzia quasi 800 lavoratori. Dopo l’allarme lanciato nelle scorse settimane dai sindacati in cui si ipotizzavano addirittura 1.800 esuberi, la multinazionale ha ufficialmente formalizzato ai rappresentanti dei lavoratori la procedura di licenziamento collettivo.

Carrefour chiude 106 negozi e licenzia quasi 800 lavoratori: la mappa

Sono 769 i lavoratori coinvolti dalla procedura di riduzione del personale in 9 Regioni:

  • Valle D’Aosta,
  • Lombardia,
  • Piemonte,
  • Liguria,
  • Emilia Romagna,
  • Toscana,
  • Lazio,
  • Campania,
  • Sardegna.

Gli esuberi

Sono 261 gli esuberi in 27 Ipermercati, 313 in 67 market, 168 in 10 cash&carry e 168 posti di lavoro nelle sedi amministrative di Milano, Nichelino, Roma, Airola, Gruliasco, Napoli, Rivalta e Moncalieri. Lo ha reso noto la Fisascat in una nota.

Le motivazioni

I motivi alla base della situazione di eccedenza sono da individuarsi nella grave situazione economico gestionale. Il complessivo calo del fatturato e dei clienti da un lato, e l’incidenza del costo del lavoro dall’altro, hanno determinato una situazione di grave squilibrio che ormai non è più sostenibile e costringe la società ad un intervento strutturale volto a riequilibrare il rapporto tra personale e fatturato”, è la motivazione che Carrefour Italia fornisce alle organizzazioni sindacali annunciando l’avvio delle procedure di licenziamento di 769 licenziamenti.

Nel piano prospettato dalla direzione aziendale è prevista anche la dismissione di 106 negozi della rete vendita diretta, di cui 82 Express e 24 Market, con il trasferimento a terzi imprenditori della rete in franchising.

Il sindacato

La Fisascat Cisl ritiene non percorribile la strada di un confronto finalizzato unicamente a consentire licenziamenti e cessioni di negozi a terzi”. Ha dichiararlo è il segretario generale aggiunto della federazione cislina Vincenzo Dell’Orefice che sollecita: “Carrefour Italia adintegrare il proprio piano d’azione con delle parti relative alla prospettiva futura della rete a gestione diretta in Italia”. A cominciare da “un dettagliato piano di investimenti sulla rete commerciale fisica, che presenta, in moltissimi casi, difetti strutturali che rendono sempre meno fruibili i punti di vendita e che, sovente, finiscono per allontanare la clientela dal marchio”. Per poi intervenire, prosegue, con “un focus sull’ipermercato, format che nell’ambito dell’organizzazione aziendale della multinazionale francese in Italia riveste un ruolo significativo, anche in termini di occupati, e che, pertanto, va necessariamente rilanciato, se effettivamente Carrefour vuole restare nel nostro Paese». E quindi «dalla definizione di un protocollo sulle condizioni di lavoro e di trattamento del personale dipendente impiegato nel ramo franchising e nelle attività terziarizzate”.

La posizione dell’azienda

Con riferimento al piano di trasformazione – spiega l’azienda in una nota – e rilancio per il 2022 annunciato da Carrefour Italia lo scorso 1° ottobre e discusso nuovamente nel corso di un incontro con i sindacati l’11 novembre scorso, Carrefour ha confermato che il piano di esodi incentivati presentato ai sindacati sarà gestito su base esclusivamente volontaria tramite l’attivazione di una procedura formale come previsto dalla legge, e coinvolgerà circa 600 collaboratori dei punti vendita diretti su tutto il territorio nazionale e 170 collaboratori della sede centrale. L’azienda conferma l’impegno, nell’ambito del confronto con i sindacati e con le istituzioni preposte, ad assicurare ad ogni collaboratore coinvolto la migliore soluzione possibile, favorendo il ricollocamento interno e percorsi per l’imprenditorialità. Con il piano di rilancio Carrefour conferma la volontà dell’azienda di restare e continuare ad investire in Italia, con l’obiettivo di tornare alla profittabilità e ad una crescita duratura” e sostenibile.

La trattativa

“Affrontare un negoziato solo per consentire alla Società di arrivare al breakeven point nel 2022, senza che questa assuma precisi impegni sul rilancio della sua attività e sulla conservazione dell’occupazione – ha chiosato Dell’Orefice – non è proponibile”. “La Fisascat Cisl – ha concluso il sindacalista – ritiene di fondamentale importanza che il negoziato intrapreso con la direzione di
Carrefour Italia sia finalizzato a stabilire soluzioni che vadano anche oltre il 2022, per verificare concretamente se gli interlocutori di parte aziendale abbiano realmente l’intenzione di operare fattivamente per la creazione di un equilibrio gestionale di medio periodo”.

 

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