Cronaca

Case Rifugio: maglia nera per il Lazio, migliore la situazione in Lombardia

Una riflessione sulla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne

La data del 25 novembre venne scelta in ricordo delle tre sorelle e attiviste politiche, barbaramente uccise per ordine del dittatore della Repubblica Domenicana Rafael Leonidas Trujillo. Patria, Minerva e Teresa Mirabal quel giorno del 1960 si stavano recando in prigione per far visita ai propri mariti ma furono bloccate dagli agenti del Servizio di Informazione Militare. Furono stuprate, torturate, colpite ripetutamente a colpi di bastone e strangolate per poi essere gettate in un precipizio.

Bisognerà aspettare il 1981 perché, nel corso del primo incontro femminista del Sud America (a Bogotà – Colombia), venne scelta questa data in memoria delle tre sorelle Mirabal.

Oggi sono pochi a ricordare le tre donne e la loro storia e sono ancora troppi i casi di maltrattamento ed i casi di femminicidio. La situazione non migliora per le strutture che offrono assistenza ed il Lazio in particolare si aggiudica la “maglia nera”. È quanto si legge in una nota di Carol Maritato, nota cantautrice romana, la quale comunica con una sua nota:

Proprio oggi 25 novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, e ieri sono stati pubblicati i dati Istat sulle “Case Rifugio” per le donne maltrattate, strutture importantissime per il reinserimento sociale e psicologico nella società di tante persone che hanno subito violenza e aggressioni.

Ebbene, in Italia sono risultate attive nel 2018, 272 case rifugio, pari a 0,04 case per 10mila abitanti. L’offerta è maggiore al Nord Italia, in particolare in regioni come Lombardia, Veneto, ed Emilia Romagna; mentre al Centro, la regione più virtuosa sarebbe la Toscana.

La regione Lazio, invece, spicca per i numeri bassissimi: se in Lombardia ci sono 57 case rifugio attive, e in Toscana 21, in tutto il Lazio appena 6. Si tratta di un numero molto preoccupante, per questa ragione sollecitiamo le autorità competenti a lavorare con maggior attenzione e concretezza su questo delicato problema.

Aiutiamo le donne maltrattate e diciamo no al femminicidio e alla violenza fisica e psicologica

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