Divieto di frequentare i locali per otto ragazzi ad Aversa. Un violento pestaggio nelle zone della movida, con il branco di giovanissimi che si avventa improvvisamente su un coetaneo, accerchiandolo e colpendolo ripetutamente con strumenti in grado di fare molto male, come i tirapugni. E per motivi che restano oscuri, ma che comunque sono quasi sempre sono di poco conto.
Aversa, divieto di frequentare i locali per otto ragazzi
È quanto accaduto il 23 marzo scorso ad Aversa nei pressi di un centro commerciale molto frequentato dalla movida: vittima un giovanissimo appena 18enne, finito in ospedale con numerose contusioni. I suoi aggressori, ben otto tra cui alcuni minori, sono stati identificati dalla Polizia e denunciati per lesioni aggravate: oggi hanno ricevuto la notifica dei provvedimenti del questore di Caserta che vieta loro di frequentare i locali della movida e di stazionarvi nelle vicinanze nelle ore “calde”, dalle 18 alle 6 (si chiamano Dacur, Divieto di accesso agli esercizi pubblici ed ai locali di pubblico intrattenimento).
Aversa, seconda città del Casertano, ha una movida molto animata e spesso violenta, cui partecipano non solo ragazzi del posto, ma migliaia di giovani provenienti dai comuni del vicino hinterland napoletano; il che rende spesso complesso il lavoro delle forze dell’ordine. Se ne contano tanti di episodi violenti avvenuti di recente, dai raid vandalici che hanno visto protagonisti giovanissimi, come quelli allo storico Palazzo de Rebursa, oggetto di ristrutturazione e non ancora riaperto, alle aggressioni, che portano spesso carabinieri e polizia a sequestrare nel weekend tirapugni, mazze ferrate e altri oggetti pericolosi. Anche l’aggressione del 23 marzo avvenne con tirapugni e bastoni.
Le disposizioni della prefettura di Caserta
Nell’aprile scorso la prefettura di Caserta varò un dispositivo antimovida, riguardante proprio le città di Aversa e Caserta, che prevedeva, aldilà di posti di blocco e controllo da parte delle forze dell’ordine nei luoghi sensibili della movida, anche un confronto costante e continuo tra istituzioni e associazione di categoria, specie quelle dei commercianti, e un maggior coinvolgimento, auspicato dal prefetto di Caserta Giuseppe Castaldo, del mondo della scuola. Risse e aggressioni però, nelle due città, non si sono fermate.