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Coronavirus, Sant’Arpino piange una vittima: l’annuncio del sindaco

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Coronavirus, la comunità di Sant’Arpino piange una vittima: l’annuncio arriva dal primo cittadino Giuseppe Dell’Aversana.

Sant’Arpino, c’è una vittima del coronavirus

Aumentano i casi di contagi Covid e domenica purtroppo abbiamo avuto una vittima.
In data otto novembre avevamo 308 contagiati, adesso dai dati in mio possesso, siamo arrivati a 344 positivi su 14.900 abitanti. Le femmine sono il 47% i maschi sono il 53%.
La maggioranza non presenta grandi difficoltà di salute, molti hanno sintomi lievi, una decina hanno serie difficoltà respiratorie, cinque sono in ospedale. La situazione in paese è problematica per l’enorme mole di tamponi fatti e da fare, nonostante il grande sforzo dell’ ASL, i tamponi sono fatti in ritardo e le comunicazioni di nuove positività arrivano dopo giorni.

Vi è ritardo nell’esecuzione dei tamponi di guarigione, cui segue altro ritardo per la comunicazione dell’esito. In alcuni casi i tamponi si sono persi o confusi. Se oggi facessero il tampone tutti coloro che finita la quarantena, sono in attesa del secondo tampone, avremmo molti positivi in meno. Il numero dei contagiati calerebbe. Molti di questi “prigionieri ” sono infermieri, operatori ecologici, carabinieri, impiegati comunali, vigili urbani, medici, persone necessarie alla lotta contro il covid. Numeri così alti rendono il “contact tracing” un’operazione difficile, se non impossibile. Per farlo bene occorrono molti più uomini, molti più mezzi. L’ASL di Caserta è in difficoltà nonostante lo sforzo messo in campo, non riesce a tracciare i contagi e confinare il virus.
Meglio un lockdown generale!

Il tempo, le energie, i soldi, utilizzati dall’ASL per fare questa marea di tamponi non è forse meglio destinarli a curare i sintomatici? Ed i medici, gli infermieri, gli OSS utilizzati per questi tamponi non sarebbe meglio destinarli a potenziare pronto soccorso e terapie intensive? Sembra a questo punto opportuno limitare i tamponi a casi mirati. Meglio destinare più risorse a CURARE che a contare.

Di fatto dobbiamo considerarci tutti positivi asintomatici ed usare obbligatoriamente la mascherina, uscire il meno possibile, rispettare le prescrizioni anti covid. I medici di base NON assillati da questo tracciamento potrebbero dedicare più tempo ai pazienti sintomatici ed alle cure mediche. Nella situazione in cui siamo, invece che conoscere il numero degli asintomatici positivi, ora conta l’efficienza delle cure domiciliari e la ricezione del pronto soccorso. Non è meglio fare tamponi solo mirati e limitati? Su questo persone competenti e qualificate forse staranno già riflettendo.

La crisi covid che stiamo vivendo emerge netta dai dati del pronto soccorso ancor prima che dal numero dei contagiati. Nel frattempo con i sindaci dell’agro aversano, abbiamo chiesto alla Regione che le strutture ospedaliere del territorio non siano costrette a rinviare interventi attesi da tempo o cancellare visite specialistiche. Abbiamo chiesto l’intervento dell’ESERCITO poiché noi sindaci firmiamo ordinanze ove vi è bisogno del supporto dell’esercito per farle rispettare. E’ impensabile che i pochi vigili urbani possano attuare un capillare controllo del territorio.

Per ora, in attesa di valutazioni diverse da parte del governo, bisogna rispettare le norme vigenti e lottare tutti insieme facendo il proprio dovere in ogni campo. Con dei fondi ministeriali, stiamo valutando di realizzare un servizio assistenza domiciliare gratuita per i casi covid più bisognosi, la carenza di personale al comune impedisce di essere rapidi nel fare la delibera, nel mentre poiché la circolazione del virus è aumentata, invito tutti a uscire poco di casa, prestare la massima attenzione, usare sempre la mascherina, igienizzarsi le mani e mantenere il distanziamento evitando assembramenti.
Rispettiamo le regole. Restiamo uniti. Vinceremo noi”, scrive il sindaco.

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