Caserta, Cronaca Caserta

Paolo muore dopo le botte del branco, a famiglia: “Vogliamo la verità”

La città è immersa in un dolore profondo, segnata da un silenzio che rivela un mistero irrisolto. La morte del 38enne Paolo Houssari, avvenuta dopo cinque giorni di agonia nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile di Caserta, si tinge di giallo. I carabinieri della stazione locale, sotto la direzione della Procura di Santa Maria Capua Vetere e del magistrato Stefania Pontillo, stanno cercando di ricostruire l’accaduto, ma molti pezzi del puzzle mancano ancora.

Paolo Houssari morto a Caserta: l’aggressione

La notte tra venerdì e sabato, dopo aver bevuto qualche birra al chioschetto di piazza Giovanni XXIII, Paolo è stato aggredito da una banda. Come risulterebbe da alcuni filmati di telecamere private, è stato preso a pugni, colpito con pallonate e bullizzato. Successivamente, è stato caricato su una Bmw scura e scaraventato fuori dal Psaut di via Roma in condizioni critiche. Gli operatori sanitari del 118 lo hanno trasportato al pronto soccorso dell’ospedale “Sant’Anna e San Sebastiano”, dove è stato ricoverato in coma con diversi lividi ed ecchimosi sul corpo.

Nelle scorse ore, la sorella e la moglie di Paolo hanno ricevuto la tragica notizia della sua morte. Gli amici di sempre, che avevano pregato e sperato in una sua ripresa, sono rimasti devastati. La sera precedente, un video sui social aveva ispirato l’affissione di uno striscione in piazza con la scritta: “Forza leone, torna presto, ti aspettiamo”.

Paolo, conosciuto dalle forze dell’ordine per precedenti legati all’uso di sostanze stupefacenti, era apprezzato per la sua disponibilità e il suo grande cuore. La sera della violenza, a pochi passi dagli eventi della seconda edizione de “La Settimana dello Sport”, organizzata dall’amministrazione comunale, molti erano in strada ma pochi hanno notato l’aggressione.

Le indagini

Secondo il referto dei sanitari dello Psaut dell’ospedale “Ave Gratia Plena“, Paolo è stato “scaricato” fuori dalla porta d’ingresso intorno alle 6 del mattino. Gli aggressori sono fuggiti, consapevoli dell’assenza di telecamere di videosorveglianza fuori dal presidio sanitario.

Stamattina, dopo il sequestro della salma da parte della Procura e alla presenza del medico legale Omero Pinto, si procederà all’esame autoptico. Successivamente, la salma sarà restituita ai familiari. I funerali potrebbero tenersi già domani, sabato 13 luglio, nella chiesa di San Felice Martire, con il lutto cittadino proclamato dal sindaco.

Il sindaco ha dichiarato: “È un atto doveroso nei confronti di Paolo. È un atto che nasce dalla necessità di opporci alla violenza nel cuore della città. Paolo era una persona che regalava sorrisi e momenti di allegria, e la sua assenza si farà sentire. L’amministrazione comunale è vicina alla sua famiglia e invoca giustizia per lui“. Anche la sorella Sara, tramite il legale di famiglia, ha chiesto verità e giustizia: “Chi ha ucciso mio fratello deve essere arrestato e deve soffrire come ha sofferto Paolo e come stiamo soffrendo noi“.

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