Caserta, Cronaca Caserta

Pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere, nominato perito: il video smentisce il racconto di un testimone

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Le violenze commesse nel carcere di Santa Maria Capua Vetere

Il testimone Chukwudie Odinkemere, una delle vittime dei pestaggi nel carcere di Santa Maria Capua Vetere avvenuti il 6 aprile del 2020, è stato smentito da un video. Intanto è stato nominato un perito. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino. L’udienza si è svolta nella giornata di ieri, lunedì 25 novembre 2024.

Pestaggi carcere di Santa Maria Capua Vetere, smentito testimone

Ieri, lunedì 25 novembre, durante l’udienza sui pestaggi avvenuti nel carcere di Santa Maria Capua Vetere il 6 aprile 2020, si sono discusse l’acquisizione delle dichiarazioni di un ex detenuto, l’esame di due testimoni stranieri e il deposito di due ordinanze da parte della Corte. Sono accusati 105 tra agenti penitenziari, dirigenti del Dap, medici e altri. La testimonianza di Chukwudie Odinkemere, una delle vittime, ha descritto le percosse subite durante il trasferimento e la permanenza in socialità. Tuttavia, la difesa ha presentato dei video che contraddicono queste affermazioni. Le registrazioni mostrerebbero che, a parte un paio di schiaffi iniziali, l’uomo non sarebbe stato ulteriormente aggredito durante le operazioni successive. Secondo la difesa, questa discrepanza rappresenterebbe solo una delle molte testimonianze che tendono a esagerare i fatti.  L’altro esame ha coinvolto il teste Alexander Gijny. Durante l’udienza che si è tenuta nell’aula bunker del carcere, la Corte di Assise ha sciolto le riserve, depositando le relative ordinanze. Presieduta da Roberto Donatiello, la Corte ha respinto la richiesta della Procura di convocare nuovamente il detenuto Alessandro Tasseri, uno dei 14 imputati che era stato temporaneamente assegnato al reparto Danubio prima del suo trasferimento. Durante la sua audizione, il testimone si era rifiutato di rispondere, spingendo la Procura a chiedere un ulteriore confronto, ma la Corte ha rigettato tale richiesta. È stata affrontata la questione della gestione del materiale forense contenente dati sensibili, già oggetto di una precedente ordinanza della Corte. Nonostante le indicazioni fornite quasi due anni fa, la Procura ha nuovamente presentato il materiale senza rimuovere i dati sensibili. Di fronte a questa inattività, i giudici d’Assise hanno deciso di nominare un esperto per garantire che il materiale sia conforme alle normative sulla privacy e per procedere con la rimozione dei dati sensibili. Nel processo sono coinvolti, tra gli altri, gli avvocati Edoardo Razzino, Giuseppe Stellato, Natalina Mastellone, Carlo Destavola, Roberto Barbato e altri.

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