Mondragone: estorsione, pene ridotte per Miraglia e Palombo
La corte partenopea ha inflitto 4 anni per Miraglia, assistito dagli avvocati Gaetano Laiso e Dezio Ferraro, che in primo grado aveva incassato 5 anni e 4 mesi. Era accusato del tentativo di estorsione nei confronti di un extracomunitario che stava per aprire un’attività commerciale (già in primo grado era stato assolto invece per l’estorsione consumata nei confronti di un broker assicurativo).
Sconto di pena anche per Palumbo, collaboratore di giustizia difeso dall’avvocato Giuseppe Tessitore, condannato a 5 anni e 6 mesi in luogo degli 8 anni e mezzo del primo grado. Era accusato dell’estorsione nei confronti dell’assicuratore a cui fu chiesto di non far pagare le polizze Rc auto ai membri del clan.
Accusa caduta in prescrizione per Sborone
Non luogo a procedere per intervenuta prescrizione per Alessandro Sbordone accusato di lesioni personali aggravate dal metodo mafioso e condannato in primo grado a 1 anno e mezzo. Secondo l’accusa Sbordone sarebbe stato incitato da un ras locale, elemento di spicco della cosca diventato collaboratore di giustizia, a dare una sonora lezione ad un extracomunitario con il quale aveva avuto rapporti durante la sua latitanza in Germania.
Il movente
Il movente era da ricercarsi nel fatto che lo straniero avrebbe mostrato alla moglie del ras una foto in cui era immortalato con un’amante tedesca durante la latitanza. Motivi personali, come evidenziato dai difensori Gaetano Laiso e Luigi Mordacchini, che hanno spinto i giudici a far decadere l’aggravante mafiosa (il reato non venne commesso per finalità di favorire il clan o adottando metodologie mafiose) e pronunciare sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione.