Caserta, Cronaca Caserta

Abusi sessuali durante gli esorcismi: un testimone scagiona don Michele Barone

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Oggi, nell’ultima udienza del processo contro don Michele Barone, un testimone ha raccontato di aver assistito agli esorcismi ma di non aver mai visto l’uomo usare violenza sulle donne che l’ex prete doveva “liberare dal maligno”.

Processo a don Michele Barone: un testimone scagiona l’ex prete

A salire sul banco dei testimoni, questa mattina, è stato l’agente Luigi Schettino, che ha dichiarato di aver assistito agli esorcismi, ma che il prete si era limitato a tenere per la nuca la donna protagonista del rito, senza nessun tipo di violenza.

Collaboratore della Polizia

Schettino ha affermato di conoscere bene l’ex prete, in quanto collaboratore della Polizia da lungo tempo. Don Michele Barone, secondo quanto ha affermato il testimone, avrebbe dato un enorme contributo nell’indagine su una setta satanica che avrebbe avuto delle responsabilità in alcuni suicidi, e nella sparizione di un bambino venti anni fa.

Sotto accusa

Ora Luigi Schettino è sotto processo con l’accusa di non aver impedito i maltrattamenti alla ragazza che accusa don Michele Barone, e di aver cercato di indurre la sorella della vittima a ritirare la denuncia.

Il provvedimento di Papa Francesco

A seguito delle accuse mosse contro di lui, Papa Francesco aveva emesso un provvedimento in cui don Michele Barone era stato cacciato dalla Chiesa

La Diocesi di Aversa, comunica che, con Decreto della Congregazione per la Dottrina della Fede (Prot. N. 143/2018), il Santo Padre Francesco, ai sensi dell’Art. 21 § 2, 2° SST, con suprema e inappellabile decisione, ha decretato la dimissione dallo stato clericale del Rev. Michele Barone, di questa Diocesi di Aversa e membro dell’Associazione “Piccola Casetta di Nazareth”.

Il Decreto è stato notificato all’interessato, che, per la dimissione dallo stato clericale, non potrà più esercitare il ministero sacerdotale ed è dispensato dagli obblighi e dagli oneri derivanti dalla Sacra Ordinazione.

La Chiesa, anche quando applica la legge canonica nella sua legittima severità, ha come fine la salvezza delle anime, rimane in preghiera continuando a sostenere con fraterna carità quanti sono nella sofferenza.

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