Regionali 2015, inchiesta sulle schede pro Giovanni Zannini alterate. Il candidato di Mondragone eletto in consiglio regionale risulta essere estraneo all’inchiesta. Per il momento, risultano indagate le scrutatrici.
Inchiesta sulle schede pro Zannini alterate: scrutatrici indagate
I carabinieri della compagnia di Mondragone hanno impiegato cinque anni per venire a capo di un ricorso al Tar – su cui i militari hanno poi preso spunto per un’inchiesta – presentato da Filomena Letizia di Marcianise, candidata, come l’avvocato Zannini, nel 2015 nella lista «Centro Democratico, De Luca presidente».
Ora, per presunte alterazioni delle schede elettorali, in concorso, è indagata la presidente del seggio elettorale numero 22 di Mondragone, Rachele Miraglia di 47 anni, attuale coordinatrice del partito di Giorgia Meloni, «Fratelli d’Italia», e le scrutatrici del seggio Michela Di Maio, Vincenza Marino e Maddalena Marano. L’accusa della procura di Santa Maria Capua Vetere – pm Gionata Fiore – risale a cinque anni fa, ma soltanto due giorni fa le quattro indagate hanno ricevuto l’avviso di garanzia e la notifica della chiusura delle indagini. Giovanni Zannini, intanto, è ricandidato in una lista per le prossime regionali, sempre con Vincenzo De Luca presidente.