Vendeva sigarette di contrabbando, e nel frattempo percepiva anche il reddito di cittadinanza. Questa mattina, 22 giugno, le fiamme gialle di Aversa hanno effettuato un maxi sequestro. L’uomo è stato arrestato.
Sequestro di sigarette di contrabbando ad Aversa
Nel quadro della quotidiana attività posta in essere dalla Guardia di Finanza per contrastare il contrabbando di generi di monopolio, nelle prime ore della mattinata odierna, i Baschi Verdi di Aversa, dopo un attento pedinamento, hanno sottoposto a controllo di polizia, in Aversa, un soggetto trentenne di Parete, abitualmente dedito alla vendita di sigarette di contrabbando.
Lo stesso si trovava alla guida di un’autovettura nel cui vano portabagagli i finanzieri hanno rinvenuto quasi dodici chilogrammi di tabacchi lavorati esteri privi del sigillo di Stato, occultati in bustoni di plastica scura. Le operazioni di servizio, estese anche all’abitazione del soggetto, hanno permesso di rinvenire un ulteriore chilogrammo di bionde nascoste all’interno di un “pouf” in camera da letto.
Tenuto conto della pericolosità del soggetto, desunta dai numerosi precedenti di polizia specifici a suo carico e della gravità del fatto, gli stessi finanzieri hanno proceduto ad arrestarlo in flagranza di reato, ponendolo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Napoli Nord, per essere successivamente processato con rito direttissimo. Le sigarette illecitamente detenute, che se poste in commercio, avrebbero fruttato circa € 2.500,00 di compenso, insieme all’autovettura utilizzata per il trasporto delle bionde, sono state sequestrate e poste a disposizione dell’Autorità Giudiziaria inquirente.
Oltre a ciò, gli stessi militari hanno proceduto ai controlli di rito tramite le banche dati in uso al Corpo, verificando in tempo reale che la moglie convivente del soggetto tratto in arresto percepiva illecitamente, dall’aprile dello scorso anno, il cd. “reddito di cittadinanza”.
La sua posizione sarà, pertanto, comunicata ai competenti Uffici dell’Inps ed all’Autorità Giudiziaria per le previste sanzioni penali e per l’immediata decadenza del beneficio, in uno al recupero delle somme nel frattempo indebitamente già percepite, pari a quasi 15.000 euro.
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