Cronaca

Caso Bibbiano: oggi la prima udienza preliminare, manifestanti davanti al tribunale

Al di fuori dal palazzo di giustizia di Reggio Emilia erano presenti alcuni manifestanti con striscioni e magliette come quella con la scritta ‘Parlateci di Bibbiano’ indossata mesi fa dalla leghista Lucia Borgonzoni in Senato

Si è tenuta oggi, 30 ottobre, la prima la prima udienza preliminare sugli affidi illeciti nella Val d’Enza reggiana. Durata un paio d’ore, giusto il tempo di dare alle parti la possibilità di costituirsi e alle difese di presentare alcune eccezioni. Nessuno dei 24 imputati era presente nell’aula del Tribunale di Reggio Emilia, ma soltanto gli avvocati.

Il giudice Dario De Luca ha calendarizzato altre due date, il 23 novembre e il 17 dicembre, per rispondere alle prime istanze e solo dopo il processo entrerà nel vivo.

Udienza a porte chiuse ma manifestanti fuori il tribunale

All’interno l’udienza, a porte chiuse, è stata una seduta tecnica, mentre fuori dal palazzo di giustizia, a inizio mattinata, erano presenti alcuni manifestanti, in particolare delegazioni di associazioni composte da genitori separati (un paio anche presunte vittime nell’inchiesta), con striscioni e magliette, come quella con la scritta ‘Parlateci di Bibbiano’ indossata mesi fa dalla leghista Lucia Borgonzoni in Senato, tra le polemiche.

In rappresentanza del Carroccio c’era la parlamentare reggiana Benedetta Fiorini, mentre per il Movimento 5 Stelle Stefania Ascari, a testimoniare un’attenzione non venuta meno da parte dei due partiti alla vicenda che aveva infiammato il dibattito alle ultime elezioni Regionali, quando il Comune di Bibbiano, di cui è sindaco l’imputato Andrea Carletti (Pd), era diventato uno dei poli d’attrazione della campagna elettorale.

Gli imputati

La posizione di Carletti, accusato di abuso di ufficio e falso, non è però la principale nella costruzione accusatoria della Procura reggiana. Contestazioni più gravi riguardano Federica Anghinolfi, ex dirigente del servizio sociale, l’assistente sociale Francesco Monopoli, la psicoterapeuta Nadia Bolognini, legata a Claudio Foti, della onlus piemontese ‘Hansel e Gretel’ a cui erano affidati i servizi.

Le accuse

Sarebbero loro i protagonisti di un presunto business illecito, legato al mondo degli affidi, con minori allontanati ingiustamente dalle famiglie con storie inventate, perizie falsificate per ingannare i giudici minorili, finti abusi, disegni manipolati a fini sessuali, e ore di sedute di psicoterapia, che servivano, secondo l’accusa, solo a fare ai piccoli “il lavaggio del cervello”.

Proprio la difesa di Anghinolfi ha presentato un’eccezione, respinta, dove chiedeva al giudice di astenersi sostenendo che aveva ‘pre manifestato’ la propria convinzione di rinvio a giudizio, chiedendo una data al tribunale.

Le parti civili

Sono invece ancora formalmente al vaglio le richieste di costituzione di parte civile, tra cui quella di Regione Emilia-Romagna, Unione Val d’Enza e ministero della Giustizia. Saranno decise a dicembre.

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