Cronaca

Caso Mara Venier: Commissione Albo Odontoiatri contro la conduttrice “danno d’immagine a tutti i dentisti”

La Commissione Albo Odontoiatri ha scritto una lettera alla dirigenza della Rai per protestare contro quella che viene definita “strumentalizzazione dei canali TV nazionali”

Il caso Mara Venier continua a fare discutere. La conduttrice che a causa di un intervento ai denti riuscito male sta vivendo è stata costretta a sottoporsi a una nuova operazione per rimediare al danno che avrebbe subito. Il fatto che abbia parlato diffusamente del suo problema ha però suscitato qualche polemica, con l’intervento della Commissione Albo Odontoiatri che ha inviato una lettera alla Rai, sostenendo come la categoria intera abbia subito un danno d’immagine a causa delle esternazioni della presentatrice.

Mara Venier: la lettera della Commissione Albo Odontoiatri alla Rai

La lettera è firmata da Raffaele Iandolo, presidente della Commissione, ed è indirizzata al Presidente Rai Marcello Foa, al direttore di Rai Stefano Coletta e al Presidente della Commissione di Vigilanza Alberto Barachini. “Un incubo“: così la Venier aveva definito la sua disavventura, alle prese con un intervento per un impianto (già previsto da mesi) durato diverse ore che si sarebbe rivelato per lei nefasto, tanto da portarla a perdere sensibilità al volto e a sottoporsi a un’operazione in ospedale. “Non posso non rilevare“, ha scritto Iandolo “riguardo alla vicenda che negli ultimi giorni ha coinvolto la conduttrice televisiva sig.ra Mara Venier quale presunta vittima di complicanza a seguito dell’ inserimento di un impianto dentale da parte di un odontoiatra, un comportamento da parte della stessa, tramite il mezzo televisivo pubblico, finalizzato evidentemente a dare risonanza nazionale alla vicenda personale, con un danno all’immagine per l’intera categoria professionale odontoiatrica“.

La Venier avrebbe fatto pubblicità al chirurgo che l’ha operata

Precisiamo che Mara Venier non ha fatto nome e cognome del dentista che sarebbe a suo dire responsabile del problema, ma ha citato lo specialista che l’ha operata la seconda volta. “Non posso esimermi dal rilevare la differenza che sussiste in termini di modalità di trasmissione del messaggio tra i social media e la Rai, avendo quest’ultima sempre fatto della qualità del servizio pubblico caratteristica ineludibile della comunicazione nel sistema radiotelevisivo italiano“., continua Iandolo. Il presidente parla di “un caso emblematico di strumentalizzazione dei canali TV nazionali” e in particolare punta il dito proprio contro la “propaganda pubblicitaria che la conduttrice ha messo in atto nei confronti del chirurgo maxillo-facciale, che le avrebbe risolto il problema rimuovendole l’impianto, menzionandolo ed elogiandolo più volte in interviste trasmesse su canali della rete pubblica nazionale“.

La protesta contro la Rai

Orbene, la posizione di un personaggio pubblico, sicuramente più in vista di quella di un Odontoiatra che svolge la sua attività ispirandosi a principi etico-deontologici ineludibili per la professione, finisce dunque per favorire la rapida divulgazione di un messaggio probabilmente distorto o in ogni caso di parte, oltre che lesivo per l’immagine dell’intera categoria professionale odontoiatrica, senza per questo garantire un democratico confronto. Che, in ogni caso, andrebbe espletato, ad avviso di questa Commissione Albo Odontoiatri Nazionale, solo ed esclusivamente dinanzi alle autorità a ciò specificamente demandate. In conclusione, in qualità di Presidente della Commissione Albo Odontoiatri Nazionale, non posso non evidenziare che bene primario per la professione odontoiatrica resta ed è sicuramente la tutela della salute del cittadino, così come enunciato tra i principi fondamentali della Carta Costituzionale.

Il bene “salute”, infatti, oltre che diritto soggettivo e individuale, costituisce anche un interesse per la collettività, in quanto strumento di elevazione della dignità individuale. Pertanto, in maniera speculare, lo Stato dovrebbe astenersi da azioni che potrebbero comportare la lesione dei relativi diritti.

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