Cronaca

Gregoretti, pm Catania: non luogo a procedere per Salvini

Caso nave Gregoretti, chiesto non luogo a procedere per Salvini nel processo tenuto nell'aula bunker di Catania

Matteo Salvini, nella vicenda dello sbarco dei migranti dalla nave Gregoretti al centro dell’udienza preliminare tenuta nell’aula bunker di Catania, “non ha violato alcuna delle convenzioni internazionali”, le sue scelte sono state “condivise dal governo” e la sua posizione “non integra gli estremi del reato di sequestro di persona” perché “il fatto non sussiste”. Lo ha detto il pm Andrea Bonomo, ribadendo la richiesta di non luogo a procedere.

Caso della nave Gregoretti, chiesto non luogo a procedere per Salvini

La Procura di Catania nella richiesta di archiviazione aveva scritto che “l’attesa di tre giorni non può considerarsi una illegittima privazione della “libertà”, visto che le limitazioni sono proseguite nell’hotspot di Pozzallo” e che “manca un obbligo per lo Stato di uno sbarco immediato».

Inoltre, aveva osservato il pm, “le direttive politiche erano cambiate e dal 28 novembre il Viminale aveva espresso la volontà di assegnare il Pos e di farlo in tempi brevi giustificando i tempi amministrativi per attuare lo sbarco dei migranti con la volontà del ministro Salvini di ottenere una ridistribuzione in sede europea. Inoltre sulla nave sono stati garantiti assistenza medica, viveri e beni di prima necessità e lo sbarco immediato di malati e minorenni.

Cos’è il caso Gregoretti e perché Salvini è indagato

Il 31 luglio 2019, l’associazione ambientalista Legambiente ha presentato un esposto nella procura di Siracusa per la vicenda della nave militare Gregoretti, alla quale le è stata negata l’autorizzazione a far sbarcare i 116 migranti presenti a bordo, non prima che gli altri paesi europei si fossero presi il merito di accoglierli.

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