Cronaca

Caso Pamela Mastropietro: Lucky Awelima torna libero

La mamma della ragazza Alessandra Verni: “Sto molto male. Fino alla fine delle indagini, vorrei che fosse bloccato il rimpatrio”

Caso Pamela Mastropietro: torna libero Lucky Awelima, uno dei tre nigeriani inizialmente accusati per la morte della 18enne romana uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio 2018 a Macerata. Awelima è stato scagionato dall’omicidio ma è stato incarcerato per spaccio di eroina ed ora dovrebbe a breve essere rimpatriato. La notizia non è stata accolta con entusiasmo dalla famiglia della giovane.

Morte Pamela Mastropietro: la madre della giovane contro il rimpatrio si Awelima

La mamma di Pamela, Alessandra Verni, ha fatto sentire la sua voce in una intervista a Il Giornale ha affermato: “Sto molto male. Non ci resta che attendere la Cassazione, ma se un giorno dovessero scoprire che anche loro due erano in casa con Oseghale li andranno a riprendere in Nigeria? Fino alla fine delle indagini, vorrei che fosse bloccato il rimpatrio e che fossero impossibilitati a spostarsi per l’Italia“.

Il caso

Seppure il caso sia ufficialmente chiuso, con l’ergastolo inflitto a Innocent Oshegale, restano ancora dei dubbi sul fatto che l’uomo possa aver agito da solo. Lucky Awelina e Desmond Lucky lo avrebbero aiutato disfarsi del cadavere di Pamela, che era fuggita da un centro per tossicodipendenti di Corridonia e che fu ritrovata a pezzi in una valigia. Ma dalle indagini non sono mai state confermate le accuse ai suoi presunti complici, tanto è vero sia Awelina che Lucky sono stati poi condannati separatamente per spaccio (a 6 e 8 anni rispettivamente), con pena poi ridotta in appello.

Awelina, per il quale è caduta l’aggravante di aver venduto droga all’esterno di una scuola, ha scontato i 4 anni che gli erano stati inflitti in secondo grado e ora verrà trasferito in una struttura a Torino in attesa dell’allontanamento coatto dall’Italia, come prevede la legge. Ma proprio questo vorrebbe evitare la famiglia Mastropietro, in attesa del 14 gennaio, giorno in cui dovrà esprimersi la Cassazione.

La madre di Pamela: “il sistema è tutto sbagliato”

Avevano il permesso di soggiorno scaduto – ha concluso la mamma della ragazza – e all’epoca dovevano essere rimpatriati, non ora: il sistema è tutto sbagliato. Le indagini poi dovevano essere fatte meglio, continuo ad avere dubbi su quei due, perché se non erano presenti, non hanno denunciato per calunnia Oseghale che li aveva tirati in mezzo?“. Sulla questione è intervenuto anche Marco Verni, zio di Pamela e avvocato: “Perché i due connazionali non hanno mai denunciato Oshegale per diffamazione se le sue accuse erano false? Secondo noi c’è ancora da indagare per sapere tutta la verità“.

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