Castelfiorentino, 22enne cacciata di casa perché omosessuale
È stata cacciata di casa dalla famiglia perché omosessuale. È successo a Castelfiorentino dove la ragazza è stata minacciata
È stata cacciata di casa dalla famiglia perché omosessuale. È successo a Castelfiorentino dove la ragazza è stata minacciata e costretta a vivere in strada dopo aver confessato in una lettera di amare un’altra donna.
La famiglia la caccia di casa perché lesbica: la storia di Malika
Malika è stata cacciata di casa perché la famiglia non accetta il suo amore per una ragazza. Sono passati tre mesi e la giovane non ha la possibilità di avvicinarsi alla casa della sua famiglia nemmeno per prendere i suoi vestiti.
“Se torni ti ammazziamo, meglio 50 anni di carcere che una figlia lesbica”, le ha detto sua madre in uno dei molti messaggi audio inviatole dalla madre e diffusi dal video di Fanpage.
La giovane è stata minacciata anche dal fratello il quale ha cambiato la serratura. Alla fine Malika, preoccupata per la sua incolumità. ha deciso di sporgere denuncia.
“Non sono io a non essere normale”
“Non sono io quella che si deve vergognare. Non sono io a non essere normale. Non normale – conclude la giovane -, è picchiare un figlio o insultarlo per quello che è o sceglie di essere, non normale è giudicare e additare il prossimo, non normale è prendersela con qualcuno solo perché è omosessuale”.