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Castellammare di Stabia: il primo cantiere navale del Mediterraneo

A Castellammare di Stabia, al tempo della dinastia Borbone, sorgeva il più grande cantiere navale del Sud Italia. In questo cantiere è nata la famosa nave scuola Amerigo Vespucci, varata nel 1931.

Castellammare di Stabia e il primo cantiere navale: la storia

Ferdinando IV di Borbone era alla ricerca di una zona del suo regno, ottimale per la realizzazione di un enorme cantiere navale, in quanto lo scalo di Napoli non era più sufficiente e la Marina Borbonica chiedeva sempre più navi da guerra. Assegnò al suo primo ministro, Giovanni Eduardo Acton, l’incarico di effettuare un indagine per trovare il luogo adatto a tale realizzazione.

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La scelta cadde su Castellammare di Stabia, molto vicina ai boschi di proprietà demaniale di Quisisana, alle pendici del Monte Faito, che garantivano una fonte di legname da costruzione. Inoltre vi erano numerose ed abbondanti fonti di acque minerali, che permettevano un trattamento del legno altrove impossibile.

Infine, vi era un abbondanza di manodopera locale, grazie ai maestri d’ascia stabiesi, che si tramandavano il mestiere di padre in figlio.

I lavori per la realizzazione del primo cantiere nel Mediterraneo furono seguiti dagli ingegneri Bianchini ed Antonio Imbert. L’opera fu completata nel 1783, dopo l’abolizione del preesistente convento carmelitano. Si trattava del maggiore stabilimento italiano, e dava lavoro a circa 1800 operai, tra abitanti del posto ed ex galeotti.

Il cantiere navale di Castellammare: un’efficienza unica per il suo tempo

In brevissimo tempo, le navi costruite a Castellammare fecero divenire la flotta del re Borbone, l’Armata di Mare, la seconda Marina del Mediterraneo, dopo quella francese. La prima nave da guerra costruita  fu la fregata Stabia, l’anno seguente fu varato il vascello Partenope, poi la fregata Pallade e la corvetta Flora e negli anni a seguire decine di altre imbarcazioni. Dieci anni dopo fu costruito lo Stabilimento Produzione Cordami nei pressi del cantiere, tutt’oggi esistente, e fu creata la Scuola di Applicazione del Genio Navale.

Sotto la dinastia borbonica furono varate navi tra le più moderne e veloci dell’epoca, dotate di macchine da 300 cavalli. La presenza del cantiere navale e della Reggia di Quisisana fecero si che a Castellammare si installassero ben 17 sedi consolari.

I cantieri stabiesi e il Regno d’Italia

Inutile dire che con la nascita del Regno d’Italia, i cantieri stabiesi andarono incontro ad assurde difficoltà create dai politici del Regno che ne discussero l’ubicazione e il ridimensionamento. I governi dell’Italia post unitaria, cercarono in tutti i modi di ostacolare il lavoro che si svolgeva all’interno di questo stabilimento.

Regio-Cantiere

Nonostante ciò, i lavoratori stabiesi, dotati di grandi capacità tecniche e fortemente legati alla storia dei cantieri, riuscirono in ogni modo a resistere alle pressioni del nuovo governo.

Riuscendo a resistere, nel 1864 i cantieri vararono la prima corazzata del nuovo Regno e, sette anni dopo, la prima nave completamente in ferro. Nel 1876 dai cantieri di Castellammare di Stabia, uscì la più grande corazzata del mondo progettata da Benedetto Brin.

Amerigo-Vespucci

Senza dubbio, la nave maggiormente rappresentativa di questo cantiere è l’Amerigo Vespucci, varato nel 1931. Attualmente il cantiere è ancora operante anche se è stato totalmente inglobato nel gruppo Fincantieri.

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