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Regionali Campania 2020, il pm anti-camorra Maresca scende in campo: “Non sarò candidato di partito”

Il pm Catello Maresca sarà candidato alle elezioni Regionali della Campania 2020. La notizia arriva dallo stesso pm anticamorra, confermando le voci che lo volevano candidato della coalizione di centrodestra alle elezioni regionali di settembre.

Catello Maresca candidato alle elezioni Regionali della Campania 2020

“Devo constatare con grande soddisfazione che attorno alla mia persona si sta formando una imponente mobilitazione civile. Ho provato, senza successo, a ringraziare  uno a uno tutti coloro che mi hanno espresso vicinanza e che mi spingono a rappresentarli in un nuovo diverso concetto di politica. Una idea fondata non solo sulla competenza, ma sulla concreta dimostrazione di capacità operativa, professionalità ed efficacia. Il modello, l’unico modello che mi piace rappresentare, è quello in cui lo Stato vince sempre”.

Non sarò candidato di partito

“Devo però con amarezza ancora constatare come ci siano state troppe fughe in avanti, tentativi di mettere il cappello su un’operazione che fino ad oggi è solo della società civile. Tali atteggiamenti non hanno mai fatto parte del mio modo di pensare, né tantomeno rappresentano un buon inizio rispetto a una mia personale e convinta idea di politica assolutamente diversa.

Con la gente e per la gente. Una cosa deve essere chiara a tutti: non sarò mai il candidato di nessun partito. La mia storia di magistrato antimafia, il mio attuale ruolo istituzionale, il mio percorso di serio ed efficace impegno civile e la mia onestà intellettuale lo esigono prima di ogni altra cosa. In tal senso non sono disponibile ad accettare in alcun modo strumentalizzazioni o speculazioni sul mio nome”.

Chi è Catello Maresca

Nato a Napoli il 25 maggio del 1972, Catello Maresca è un magistrato e scrittore italiano. Dal 2007 è sostituto procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia (DDA). In magistratura dal 1999. Durante la sua carriera come magistrato inquirente è stato assegnato prima alla sezione competente per i reati finanziari e di criminalità economica e dall’ottobre 2007 alla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Ha diretto le operazioni che hanno portato nel 2011 all’arresto del boss dell’organizzazione camorristica del clan dei casalesi Michele Zagaria, scovato all’interno di un bunker di cemento armato, costruito sotto un’abitazione di Casapesenna, dopo una latitanza di sedici anni. Ha rappresentato l’accusa nel processo al cd. gruppo Setola, che ha portato all’incarcerazione, tra gli altri, del mafioso Giuseppe Setola.

Ha preso parte all’operazione Gomorrah, dedicata alla repressione del traffico internazionale di merce contraffatta. Nel corso delle sue attività investigative ha subito più volte minacce di morte da parte delle organizzazioni criminali di stampo mafioso. Attualmente ricopre il ruolo di sostituto procuratore presso Procura Generale di Napoli.


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