Cronaca

Catturato il “Cannibale di Berlino”: le ossa della sua vittima ritrovate in un parco

Il sospettato è stato rintracciato ed ora su di lui pende l’accusa di omicidio a sfondo sessuale con sospetto cannibalismo

La polizia ha rintracciato e arrestato il “cannibale di Berlino“, dopo pochissimo tempo. Il primo osso era stato ritrovato per caso da due passanti in un bosco a nord di Berlino lo scorso 8 novembre. Dalle analisi degli inquirenti era trapelata subito un’inquietante ipotesi: l’osso era umano ed era stato spolpato con i denti, appartenente ad un uomo scomparso due mesi prima, Stefan T.

Germania sotto shock: preso il cannibale di Berlino

Tutta la Germania è sotto shock per questa incredibile vicenda. Grazie ai cani da fiuto, Stefan R., insegnante 41enne di chimica e matematica, è stato rintracciato ed ora su di lui pende l’accusa di omicidio a sfondo sessuale con sospetto cannibalismo. Un agente ha rivelato al sito Bild che “in base all’osso ritrovato, spolpato, e ad altri indizi, sospettiamo fortemente che Stefan T. sia rimasto vittima di un cannibale”.

La vicenda

Secondo le prime ricostruzioni, Stefan R. ha adescato la sua vittima su una chat gay. È poco prima di mezzanotte del 5 novembre, quando Stefan T., un montatore 44enne, lascia il suo appartamento del quartiere berlinese di Pankow per raggiungere Stefan R. a Lichtenberg. Da allora, le sue tracce si perdono. I coinquilini lanciano quasi subito l’allarme, ne denunciano la scomparsa.

Quando la polizia rintraccia l’assassino e irrompe nel suo appartamento, trova un enorme freezer vuoto e attrezzi sospetti come seghe e coltelli. Sui computer, gli inquirenti rintracciano ulteriori prove che Stefan R. potrebbe aver mangiato la sua vittima. Avrebbe fatto ricerche sul cannibalismo. E sarebbe intervenuto su una chat in cui si disquisiva sulle conseguenze di un taglio del pene. “La mia esperienza – scriveva – alcuni uomini desiderano la ‘perdita’ del pene, perché si vedono come donne (…) Altri lo considerano l’espressione di una pratica sadomaso“.

Il caso del “cannibale di Rotenburg”

Il caso ricorda quello del “cannibale di Rotenburg”, che adescava le sue vittime su internet e si era costruito una sorta di mattatoio in casa. Nel 2001 aveva conosciuto un ingegnere 41enne che negli ambienti della prostituzione berlinese non aveva mai nascosto il desiderio macabro di essere “mutilato”.

Quando il suo omicidio fu scoperto, il “cannibale di Rotenburg” continuò a sostenere che la vittima gli avesse chiesto di farsi tagliare il pene. È stato condannato all’ergastolo.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio