Cronaca

Il ceceno Bissoultanov accusato del pestaggio in Spagna ai danni di Niccolò Ciatti, resta in carcere

Il ceceno Bissoultanov accusato del pestaggio in Spagna: "Deve restare in carcere", le parole dure dopo la morte del figlio

Il ceceno Bissoultanov che era stato il responsabile del pestaggio mortale avvenuto in una discoteca a Lloret de Mar in Spagna. , la notte del 12 agosto 2017, dove fu vittima il giovane 21enne Niccolò Ciatti, resta in carcere. Giustizia è stata fatta.

Il ceceno responsabile del pestaggio in Spagna ai danni del giovane Ciatti, resta in carcere

Le autoritĂ  tedesche sono favorevoli alla consegna del 27enne ceceno, incolpato di omicidio ai danni del giovane Ciatti, scappato in Germania dopo la scarcerazione dello scorso 17 giugno. Bissoultanov era stato arrestato dalla polizia tedesca il 3 agosto su mandato europeo. Il colpevole, esperto di arti marziali, in particolare della lotta Mma, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca ‘St Trop‘, insieme ad altri due, senza ragione prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo l’ultima sera in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, sferrò un violentissimo calcio alla testa del ragazzo di Scandicci, che non si rialzò piĂą. Morì in ospedale alcune ore dopo.

Le parole dure del padre: “Deve restare in carcere”

Il padre proclama la giustizia del figlio con queste parole: ” Il ceceno deve restare in carcere, penso sia un passo decisivo verso quella giustizia che Niccolò merita e che aspetta da troppo tempo. L’unico condannato innocente è mio figlio”. Ha accolto così la notizia che il colpevole sarĂ  estradato in Italia . “Quell’assassino deve restare in carcere, altrimenti tenterĂ  ancora di fuggire”, ha detto Luigi Ciatti nella sua casa di Scandicci. “L’estradizione in Italia e la detenzione in carcere è l’unico modo per impedirne la fuga”. Per Bissoultanov il processo per omicidio dovrebbe essere il 26 novembre. “Voleva fuggire, voleva far perdere le sue tracce e impedire il processo, per questo si trovava in Germania”, sostiene il padre della vittima. “Mi auguro che questa sia la volta buona: a me non interessa dove si terrĂ  il processo, l’importante è che venga processato e che quella bestia passi il resto dei suoi giorni in prigione”. Infine, ringrazia il ministro degli Esteri e Luigi Di Maio.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio