Curiosità

La censura al concerto del Primo Maggio: nel 1991 il caso di Elio e le Storie tese

Il racconto della band a Le invasioni barbariche, in una puntata del 2013

La censura al concerto del Primo Maggio: nel 1991 il caso di Elio e le Storie tese, “zittiti” durante la loro esibizione mentre il frontman, Stefano Belisari, Elio, stava “cambiando le parole” ad uno dei testi delle canzoni in scaletta. Tra le parole della canzone anche alcuni riferimenti diretti alle inchieste che, di li a poco, avrebbero portato a “Mani pulite“. La band ha raccontato l’episodio a Daria Bignardi, durante una puntata de “Le invasioni barbariche”, del 2013. L’episodio è tornato a galla nelle ultime ore, all’indomani dell’episodio di censura che ha visto protagonista il rapper Fedez.

Censura al concerto del Primo Maggio nel 1991 contro Elio e le Storie tese

“Andreotti è stato giudicato dalla Corte inquisitoria per un caso di depistaggio, il caso è stato archiviato come altri 410 su 411“, così cantavano Elio e le Storie Tese al concerto del Primo Maggio del 1991: a raccontarlo è la stessa band, durante una puntata del 2013 della trasmissione di Daria Bignardi, “Le invasioni barbariche”. Qui il video.

La canzone e poi lo stacco: cosa è successo

Tra una canzone e l’altra, Elio aveva citato la circostanza secondo la quale la Commissione inquirente, che si prendeva cura di Parlamentari coinvolti in fatti illeciti, su 111 casi, 109 li aveva archiviati, mentre in due sole circostanze c’erano state delle condanne. Nel video si vede lo stacco su Vincenzo Mollica, inviato dietro le quinte del concertone, che si chiede, un èpò smarrito, “Cerco di capire una cosa. Stiamo passando dalla rete Tre alla rete Due? Benissimo. No, ancora no”, un passaggio repentino che Mollica, malgrado la sua decennale esperienza, non seppe gestire e che, palesemente, era un modo per sviare l’attenzione da un tema scottante, che pochi mesi dopo avrebbe portato all’inchiesta “Mani pulite”.

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