Cronaca

Chi è Laura Morante, la divina del cinema italiano

Tra le più ricercate attrici italiane, modello di donna affascinante ma anche inquieta e appassionata

Laura Morante è un’attrice e una regista di grande successo, amata non solo in Italia ma anche all’estero. La passione per l’arte l’ha ereditata dal padre. Tra le più ricercate attrici italiane, modello di donna affascinante ma anche inquieta e appassionata. Elegante e dall’animo pacato: ecco chi è la divina del cinema italiano.

Chi è Laura Morante: età , carriera, marito e figli

Laura Morante nasce il 21 agosto 1956 a Santa Fiora, in provincia di Grosseto. Dopo aver lavorato giovanissima per il teatro (“Riccardo III”, “S.A.D.E.”, entrambi con quel mostro sacro che risponde al nome di Carmelo Bene), esordisce nel 1979 nel cinema in “Oggetti smarriti”, per la regia di Giuseppe Bertolucci, al quale, con lo stesso regista, segue l’anno successivo “La tragedia di un uomo ridicolo”.

Vita e carriera

Subito dopo attraversa i “Sogni d’oro” (1981) di Nanni Moretti, interpretando Silvia, l’unica studentessa attenta ad ascoltare la lezione su Leopardi svolta dal professor Michele Apicella. Viene ancora rincorsa nei pressi di una scuola (“Bianca”, Nanni Moretti, 1984), da quel professore (stavolta di matematica), con il quale vive una difficile storia d’amore.

Con Gianni Amelio gira “Colpire al cuore” e a partire dalla metà degli anni ’80 si divide tra impegni all’estero (assieme a registi come Joao Cesar Monteiro, Alain Tanner, Pierre Granier-Deferre) e in Italia (con Monicelli, Risi, Del Monte, Amelio, Salvatores).


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I film

Dalla metà degli anni ’80 Laura Morante si trasferisce a Parigi dove gira molti film e acquista la popolarità televisiva comparendo in un serial di sette puntate diretto da Paul Vecchiali. Contemporaneamente continua ad essere attiva in Italia, dove la vuole Gianni Amelio per “I ragazzi di Via Panisperna”.

In seguito dimostra di potersi misurare anche con ruoli meno drammatici (comunque sempre inquieti), come quello di Vittoria, la speaker radiofonica innamorata di due amici, Fabrizio Bentivoglio e Diego Abatantuono (“Turnè”, Gabriele Salvatores, 1990).

Sempre in Italia, dopo aver preso parte allo sceneggiato televisivo “La famiglia Ricordi” (Mauro Bolognini, 1995), Laura Morante si sposta dalla Sicilia settecentesca di “Marianna Ucria” (Roberto Faenza, 1997) ai lidi estivi dei nostri giorni per “Ferie d’agosto” (Paolo Virzì, 1996), una commedia che mette in risalto le sue doti di attrice brillante, confermate in “Liberate i pesci” (Cristina Comencini, 2000). Una dimensione che le risulta particolarmente congeniale pur continuando ad essere cercata per rappresentare sul grande schermo ogni genere di disagi e lacerazioni.

Nel 1998 è una sociologa morbosamente assillata dal sesso a causa di una scabrosa esperienza vissuta durante l’infanzia in “Lo sguardo dell’altro” di Vicente Aranda e poi Anita in “L’anniversario”, di Mario Orfini, una moglie infelice, che invece di celebrare in serenità il suo matrimonio ha una violenta lite con il marito.

Perennemente insoddisfatta, amante da sempre del teatro che in fondo rappresenta il suo humus naturale (anche per via di una recitazione intensa quanto poche altre), è tornata di nuovo a calcare le scene, spinta dalla voglia di migliorarsi, con “Le relazioni pericolose” dirette da un’inedito Mario Monicelli, e poi con “Moi”, di Benno Besson.

Al cinema invece la troviamo sempre in ruoli di primo piano in quasi tutti i più importanti film italiani degli ultimi anni, da “La stanza del figlio” (2001) di Nanni Moretti, a “Vajont” (2001) di Renzo Martinelli, fino a “Un viaggio chiamato amore” (2002, con Stefano Accorsi) di Michele Placido, “Ricordati di me” (2002, con Monica Bellucci) dell’ormai affermato Gabriele Muccino. Dopo il film TV “Madre Teresa” (2003), nel 2004 troviamo Laura Morante in “L’ amore è eterno finchè dura” insieme a Stefania Rocca e Carlo Verdone, che ne è anche il regista.

Tra i film successivi: “L’impero dei lupi” (2004, di Chris Nahon), “Cuori” (2006, di Alain Resnais), “Il nascondiglio” (2006, di Pupi Avati), “L’estate del mio primo bacio” (2006, di Carlo Virzì), “Le avventure galanti del giovane Molière” (2007, di Laurent Tirard).

Marito e figli

È madre delle attrici Eugenia Costantini e Agnese Claisse, avute rispettivamente dal suo primo matrimonio col regista Daniele Costantini e dal suo secondo matrimonio con l’attore francese Georges Claisse. Dal 2004 è sposata con l’architetto Francesco Giammatteo, con cui ha adottato un figlio, Stepan, nato nel 2006. Si è dichiarata convintamente atea nel numero 05 del 2013 del periodico MicroMega.


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