Curiosità

Chi è Samantha Crisoforetti, biografia, età, carriera dell’astronauta italiana

Chi è Samantha Cristoforetti, la prima donna europea al comando della Stazione spaziale internazionale (ISS), la terza al mondo dopo due americane

L’astronauta Samantha Cristoforetti sarà la prima donna europea al comando della Stazione spaziale internazionale (ISS), la terza al mondo dopo due americane. Ma chi è?  Samantha Cristoforetti (Milano, 26 aprile 1977) è un’astronauta, aviatrice e ingegnere italiana, prima donna italiana negli equipaggi dell’Agenzia Spaziale Europea. Con la missione ISS Expedition 42/Expedition 43 del 2014-2015 ha conseguito il record europeo e il record femminile di permanenza nello spazio in un singolo volo (199 giorni), quest’ultimo superato nel settembre 2017 dalla statunitense Peggy Whitson a sua volta superato nel 2019 dalla collega Koch.

Chi è Samantha Crisoforetti: biografia

Nata a Milano nel 1977, è originaria di Malé (Trento), dove è cresciuta. Nel 1994 decide di approfondire il proprio percorso scolastico trasferendosi negli Stati Uniti d’America dove, grazie al programma Intercultura, frequenta per un anno la Saint Paul Central High School di Saint Paul, Minnesota. Compie gli studi superiori dapprima a Bolzano e poi a Trento, conseguendo anche la laurea magistrale in ingegneria meccanica all’Università tecnica di Monaco di Baviera, in Germania nel 2001. Nel 2001 inizia la sua carriera come pilota dell’Accademia Aeronautica, arrivando fino al grado di Capitano.

Nell’ottobre 2004 consegue la laurea triennale in Scienze Aeronautiche, presso l’ex Facoltà di Scienze Politiche, oggi Dipartimento di Scienze Politiche, dell’Università Federico II di Napoli con 110/110 e lode. La Cristoforetti, ha frequentato l’Accademia Aeronautica di Pozzuoli.

Nel maggio 2009 è stata selezionata dall’Agenzia Spaziale Europea(ESA) , e dopo 5 anni diventa la prima astronauta donna di nazionalità italiana a effettuare un volo spaziale.

L’11 giugno 2015 dopo 199 giorni e qualche ora sulla Stazione Spaziale Internazionale è avvenuto il rientro sulla Terra, in Kazakistan, alle 15:44 ora italiana.

Nel settembre 2015 è stata nominata ambasciatrice UNICEF durante un evento organizzato dall’Aeronautica Militare. Ha una figlia, cui ha dedicato il libro Diario di un’apprendista astronauta, nata nel novembre 2016 dall’unione con il compagno Lionel Ferra, francese ed anch’egli ingegnere.

Carriera

Pilota militare

Nel 2001 è ammessa all’Accademia Aeronautica di Pozzuoli, uscendone nel 2005 come ufficiale del ruolo navigante normale e con laurea in scienze aeronautiche presso l’Università Federico II a Napoli. Durante l’accademia si distingue come allieva modello, ricevendo il premio della sciabola d’onore, assegnato a chi viene riconosciuto come primo della classe per tre anni consecutivi.

Successivamente, nel 2005 e 2006, si specializza negli Stati Uniti d’America con il programma Euro-NATO Joint Jet Pilot Training (ENJJPT) presso la Sheppard Air Force Base di Wichita Falls in Texas, dove diventa pilota di guerra e viene assegnata al 132º Gruppo Volo del 51º Stormo di Istrana in Italia.

Nel suo curriculum operativo figura il servizio presso il 61º Stormo di Galatina, il 32º Stormo (Aeroporto di Amendola) e il 51º Stormo di Istrana, prima nell’ambito della Squadriglia Collegamenti (2007-2008) e poi del 132º Gruppo Cacciabombardieri (2009), e l’abilitazione al pilotaggio degli aeromobili Aermacchi SF-260Cessna T-37 TweetNorthrop T-38 TalonAermacchi MB-339A, Aermacchi MB-339CD e AMX International AMX.

A dicembre 2019 ha annunciato il congedo dall’Aeronautica Militare, in concomitanza col termine della ferma obbligatoria di 19 anni che la legava al corpo delle forze armate.

Astronauta

A maggio 2009 è selezionata come astronauta dall’Agenzia Spaziale Europea (ESA) come prima donna italiana e terza europea in assoluto dopo la britannica Helen Sharman (1991) e la francese Claudie Haigneré (2001),[19] risultando tra i sei migliori di una selezione alla quale avevano preso parte 8 500 tra uomini e donne.[19]

La prima missione cui Cristoforetti prende parte, della durata di circa 6-7 mesi, è denominata ISS Expedition 42/43 Futura[20] e prevede, il 23 novembre 2014, il raggiungimento della Stazione Spaziale Internazionale a bordo di un veicolo Sojuz[21]; si tratta della prima missione di una donna italiana nello spazio e del settimo astronauta italiano, preceduta sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) da Umberto GuidoniPaolo NespoliRoberto Vittori e Luca Parmitano.

Nel programma della missione vi sono esperimenti sulla fisiologia umana, analisi biologiche e la stampa 3D in assenza di peso in modo da sperimentare anche la possibilità di stampare pezzi di ricambio per la stazione stessa senza dover dipendere dagli invii da terra. Samantha Cristoforetti testa in prima persona i dispositivi innovativi del programma Drain Brain sviluppati dal prof. Paolo Zamboni del Centro Malattie Vascolari dell’Università degli Studi di Ferrara sulla diagnosi gravitazionale del ritorno venoso cerebrale in telemedicina.

Missione Futura

Il culmine della sua carriera si ha quando viene selezionata per la missione Futura, expedition 42 e expedition 43, una missione dell’ASI di lungo termine sulla Stazione Spaziale Internazionale durata 199 giorni, dal 23 novembre 2014 all’11 giugno 2015. La preparazione per la missione è durata più di 2 anni, a partire da luglio del 2012 e si è svolta principalmente a Zvëzdnyj gorodok, Città delle Stelle, conosciuta anche come Star City, il centro di addestramento russo degli astronauti.

Addestramento

L’addestramento è iniziato a luglio del 2012, quando è stata assegnata dall’ESA alla missione Futura, ed è stato molto seguito in rete grazie a un diario giornaliero a partire da 500 giorni prima della partenza, che inizialmente era fissata a dicembre 2014, tenuto dall’astronauta stessa in inglese e tradotto quasi istantaneamente in italiano, francese e spagnolo da AstronautiNews Cap sur l’espac e Intervidia tre riviste astronautiche specializzate nella divulgazione nelle rispettive lingue nazionali. L’astronauta ha viaggiato tra i centri di addestramento della Russia, dell’Europa e degli Stati Uniti per completare la sua formazione, in quanto ogni centro è specializzato sulla porzione di stazione spaziale di propria competenza.

A luglio 2013 l’addestramento prosegue a Star City, incentrato sulle manovre della navicella Sojuz in operazioni nominali e situazioni di emergenza. L’addestramento viene eseguito in aula, nei simulatori di navigazione e nelle centrifughe simulatori di gravità. Dopo una breve sosta in Germania a fine luglio per sbrigare delle pratiche amministrative, è volata a Houston, dove ha trascorso 4 settimane di addestramento relative alla sezione statunitense della ISS. Si è esercitata sul funzionamento del braccio robotico canadese e sulla preparazione alle attività extraveicolari, soprattutto per prendere confidenza con le tute spaziali statunitensi. Ha ricevuto anche un addestramento sanitario, con pratiche di pronto soccorso e utilizzo di strumentazione medica per esperimenti scientifici in assenza di gravità.

A settembre torna a Colonia, in Germania per l’addestramento relativo al modulo europeo Columbus e alla navicella ATV, mentre a fine mese è di nuovo in Russia per una fase di addestramento sulle tute Orlan, le tute spaziali russe per le attività extraveicolari. Qui non mancano ripassi su alcune procedure di emergenza sulla stazione spaziale e sulla Sojuz, compresa una simulazione in una centrifuga a 8g, 8 volte la gravità terrestre, per simulare un rientro anomalo della Sojuz. Il 5 ottobre rientra a Colonia, per l’addestramento di sopravvivenza in acqua, in caso di atterraggio sbagliato della Sojuz. A causa della chiusura del governo federale statunitense, alcuni addestramenti programmati a Houston sono stati posticipati e l’addestramento statunitense è potuto riprendere solo l’11 ottobre. Dopo un altro periodo 6 settimane su operazioni di manutenzione e di routine della Stazione Spaziale Internazionale, tra cui anche operazioni di igiene personale, pulizia degli ambienti, lubrificazione degli apparati meccanici, torna a Colonia per un altro training intensivo sull’ATV fino a tutto novembre.

A dicembre è di nuovo in Russia, dove continua il perfezionamento sull’equipaggiamento a carico di Roskosmos, dove aumenta la confidenza nell’uso della tuta Sokol e della navigazione manuale della Sojuz.

All’inizio del 2014, l’anno del lancio, vengono ripianificati alcuni dettagli dell’addestramento, con nuove visite a tutti i centri precedenti più quello del Giappone. Dal 26 gennaio iniziano 4 settimane di formazione a Mosca, seguite da 2 in Giappone e Houston fino al 28 marzo, prima di tornare a Colonia. Cristoforetti, oltre alla preparazione del lancio del 24 novembre, deve essere preparata come equipaggio di riserva della missione che parte il 29 maggio.

Dal 10 aprile è di nuovo a Mosca fino al 14 maggio, quando si deve trasferire a Bajkonur come rappresentante dell’equipaggio di riserva della missione Sojuz TMA-13M, che si è svolta senza nessun problema. A inizio giugno rientra a Colonia, per poi partire per Houston a luglio, Mosca ad agosto e di nuovo negli Stati Uniti a settembre. A inizio ottobre torna a Colonia per l’ultima volta prima della partenza, per poco tempo prima di tornare a Mosca per completare l’addestramento e partire pochi giorni prima della partenza per Bajkonur.

Articoli correlati

Pulsante per tornare all'inizio