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Chi sono Vovan e Lexus, i comici dello scherzo alla Meloni

Due comici russi hanno organizzato uno scherzo telefonico a Giorgia Meloni per estorcerle con l’inganno commenti sulla guerra in Ucraina: vediamo chi sono Vovan (Vladimir Kuznetsov) e Luxus (Alexey Stolyarov). Uno di loro si sarebbe spacciato per un “politico africano”.

Chi sono Vovan e Lexus, i comici russi dello scherzo alla Meloni

Vovan e Lexus che in realtà si chiamano Vladimir Aleksandrovich Kuznetsov e Aleksei Vladimirovich Stolyarov sono due comici russi noti per i loro fantasiosi scherzi telefonici che prendono di mira proprio leader politici e personaggi famosi in tutto il mondo. Questa volta, come ultima vittima, è stata la premier Giorgia Meloni che contattata dai due è stata interrogata sulla politica internazionale e sulla guerra in Ucraina.

Ci sono informazioni non verificate che li vogliono vicini al Servizio federale per la sicurezza della Federazione Russa ma hanno sempre negato anche se sono riusciti ad aggirare molte volte i filtri di sicurezza colpendo soprattutto personalità che si sono espresse in modo critico nei confronti della Russia: da Elton John a Mikhail Gorbaciov, dal presidente turco Recep Tayyip Erdogan all’ex cancelliera tedesca Angela Merkel, passando per la numero uno della Banca centrale europea, Christine Lagarde, il repubblicano John McCain, il principe Harry di Inghilterra e la scrittrice J.K.Rowling, ideatrice della saga di Harry Potter.

I loro scherzi

Kuznetsov è nato l’11 novembre 1986, a Novorosiisk mentre Stoljarov è nato a Yekaterinburg, un anno dopo. Ex giornalisti, hanno ideato diversi scherzi a rappresentanti dell’opposizione e a personalità che hanno contestato la politica estera del Paese, e per questo si dice di loro che siano al servizio dei servizi. Ma questa circostanza non è stata mai confermata.”

Dubbi erano emersi per esempio quando i due organizzarono uno scherzo all’avvocato Mark Feygin nel 2016: uno dei due comici si finse l’allora Presidente ucraino Petro Poroshenko per convincere la militare a smettere lo sciopero della fame. Da quell’anno conducono il programma “Zvonok” (la chiamata) su Ntv.

Nel 2011, Vovan divenne noto per la sua telefonata al direttore della Commissione elettorale centrale Vladimir Churov preso di mira per le frodi elettorali: fingendosi il vice Premier Arkady Dvorkovich arrivò a convincerlo che l’allora Presidente Dmitry Medvdev voleva licenziarlo. Poco dopo iniziò la sua collaborazione con Lexus. Insieme telefonarono all’allora Presidente della Moldova, Nicolae Timofti, facendo finta di essere il georgiano Mikhail Saakashvili. In seguito, ad essere colpito fu Elton John: spacciandosi per Vladimir Putin e il suo interprete sostennero di voler discutere la questione dei diritti dei gay nel Paese, che aveva introdotto la legge contro la propaganda lgbt di fronte ai minori. Sempre insieme telefonarono a Mikhail Gorbaciov, a John McCain, al ministro della Cultura Vladimir Medinsky, all’ucraino Vitali Klitschko, al Presidente turco Recep Tayyp Erdogan, presentandosi come gli esponenti ucraini Petro Poroshenko e Arseniy Yatsenyuk.

In piena crisi nel 2019, hanno contattarono il Presidente dell’Assemblea nazionale venezualana, Juan Guaido. Più di una volta, hanno impersonato Greta Thumberg. Hanno chiamato un paio di volte il principe Harry, a nome dell’attivista svedese. Lo scorso anno hanno contattato la scrittrice J.K. Rowland spacciandosi per il presidente ucraino per discutere anche con lei, come hanno fatto con Giorgia Meloni, della guerra in Ucraina.

Lo scorso febbraio hanno telefonato ad Angela Merkel sostenendo di essere Petro Poroshenko. A marzo, alla direttrice della Banca centrale europea Christine Lagarde, sempre come Zelensky, e al Presidente della Fed americana, Jerome Powell.

Lo scherzo alla premier

Nella telefonata “fake”, la finta Giorgia Meloni dice: “C’è molta stanchezza da tutte le parti, si avvicina il momento in cui tutti capiranno che abbiamo bisogno di una via d’uscita. Il problema è trovare una via d’uscita accettabile per entrambe le parti senza distruggere la legge internazionale. Ho alcune idee su come gestire questa situazione, ma aspetto il momento giusto per metterle sul tavolo“. La registrazione della finta conversazione è stata pubblicata sulla piattaforma online canadese Rumble e ripresa dall’agenzia russa Ria Novosti.

L’interlocutrice prosegue: “La controffensiva dell’Ucraina non sta andando come ci si aspettava e non ha cambiato il destino del conflitto. Tutti capiscono che potrebbe durare molti anni se non cerchiamo di trovare una soluzione. Gli ucraini stanno facendo quello che devono fare, quello che è giusto fare, e noi cerchiamo di aiutarli“.

La nota di Palazzo Chigi

In merito è intervenuto Palazzo Chigi con una nota ufficiale nella quale si esprime rammarico per la “trappola” tesa dai comici e ricostruisce i fatti: “L’Ufficio del Consigliere diplomatico del Presidente del Consiglio dei Ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana e che è stato messo in contatto telefonico con il Presidente Meloni“, si legge nella nota.

L’episodio, spiega ancora Palazzo Chigi, è avvenuto il giorno 18 settembre nel contesto dell’intenso impegno sviluppato in quelle ore dal Presidente Meloni per rafforzare i rapporti con i leader africani con i quali ha avuto importanti incontri a margine dell’Assemblea Generale dell’Onu tra il 19 e il 21 settembre.

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