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Non solo Denise Pipitone: tutti i bambini scomparsi nel nulla in Italia

Chi sono i bambini scomparsi in Italia: da Angela Celentano a Denise Pipitone. I principali casi irrisolti fra segnalazioni rivelatesi errate, risvolti di cronaca nera e intrecci da giallo internazionale

Il prossimo settembre saranno 17 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, in questi anni sono emerse diverse piste investigative, ma per ora tutte si sono rivelate infondate. La bambina, che all’epoca aveva 4 anni,  sparì mentre si trovava nei pressi della casa della nonna materna il  1º settembre 2004 a Mazara del Vallo, in provincia di Trapani.

L’ultimo avvistamento, quello segnalato durante una trasmissione in Russia, ha riacceso i riflettori sulla vicenda. Una storia ancora piena di misteri e nodi da sciogliere. Chi ha rapito la piccola Denise? E perché? Dubbi che ancora oggi non hanno trovato una risposta. La piccola Denise è sicuramente il caso più noto, almeno attualmente. Ma chi sono tutti i bambini scomparsi nel nulla in Italia? 


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Chi sono i bambini scomparsi in Italia? Le storie ed i volti

Nel 2019, secondo i dati forniti dal Telefono Azzurro, sono state 8.331 denunce di scomparsa di minori in Italia, dei quali 5.376 stranieri e 2.955 italiani. Vicende che hanno calamitato l’attenzione e il supporto a distanza di milioni di italiani, grazie a un’ampia trattazione dei media, in primis la storica trasmissione Rai “Chi l’ha visto?”. Secondo la Commissione Europea almeno 250 mila bambini spariscono ogni anno in Unione Europea, un bambino ogni due minuti.  Stando ai dati di Missing Children Europe, l’Italia è il Paese dove scompaiono meno minori rispetto agli altri Stati Europei. Ecco una “galleria” dei principali casi irrisolti fra segnalazioni rivelatesi errate, risvolti di cronaca nera e intrecci da giallo internazionale.

Bambini scomparsi in Italia: la storia di Angela Celentano

La mattina del 10 Agosto 1996 Angela Celentano, una bambina di 3 anni, partecipa con i suoi genitori, una casalinga ed un operaio, ed altre 40 persone, alla gita annuale al Monte Faito che la Comunità Evangelica di Vico Equense (Napoli) è solita fare ogni estate. Improvvisamente, poco dopo le 13, il padre di Angela si accorge che la figlia non è più lì intorno a giocare.

Renato, un bambino di 11 anni, racconta di essere sceso poco prima, proprio con Angela, per il sentiero che porta al parcheggio, per posare in macchina il suo pallone. Ha pregato Angela di non seguirlo, ma la bambina non si è lasciata convincere. A metà discesa il sentiero si incrocia con un altro trasversale: qui Renato ha ripetuto ad Angela di tornare indietro dalla mamma, quindi ha continuato da solo la sua discesa. Lasciata la palla in macchina è tornato verso il resto della comunità senza incontrare nessuno.


 


Tutti i presenti, parenti, amici e volontari, iniziano a cercare Angela in tutte le direzioni. La zona è molto affollata, ci sono molti gitanti, ma nessuno sembra averla vista. Nei giorni successivi, mentre i genitori non abbandonano mai il luogo della scomparsa, intervengono anche i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia, l’Esercito, unità cinofile ed elicotteri, sotto la direzione della Prefettura di Napoli. Infine gli inquirenti si convincono che Angela non può trovarsi più in quella zona.

I Carabinieri di Vico Equense ascoltano la testimonianza dei presenti alla gita, riguardano ripetutamente le immagini del filmatino girato poco prima della scomparsa di Angela, che la ritrae giocare con gli altri bambini e con i genitori.
Arrivano molte segnalazioni quasi tutte anonime, vengono perquisite case e ville della zona. Il 19 Agosto arriva a casa di Angela una telefonata in cui si sente solo un pianto disperato di bambina.

Un misterioso testimone invita a ricercare la spiegazione della scomparsa all’interno della Comunità Evangelica.
Un mese dopo i Carabinieri fanno un’interessante scoperta. Un altro bambino – Luca, 12 anni – racconta di aver incontrato quel giorno Renato insieme ad Angela mentre risaliva il sentiero. Luca dice di aver invitato l’amichetto a riportare la bambina alla madre, offrendosi lui stesso di farlo. Renato non gli avrebbe dato ascolto, ed avrebbe continuato a scendere con Angela verso il parcheggio.


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Luca sostiene di non aver mai raccontato questo particolare perché tutti sapevano che l’ultimo ad aver visto la bambina era stato proprio Renato. La versione di Renato contrasta con quanto dice Luca, per questo i due bambini sono stati messi a confronto ed interrogati separatamente alla presenza dei magistrati, ma alla fine le loro posizioni sono rimaste le stesse e sempre contrastanti. Il mistero di Angela è tuttora irrisolto.

Bruno Romano

Bruno Romano, 12 anni, frequenta la quarta elementare alla scuola Guido Alessi di Roma e vive con i genitori e gli otto fratelli in una roulotte vicino al Ponte delle Valli, tra il quartiere Africano e Montesacro. Il 26 dicembredel 1995  è uscito dalla roulotte e si è incamminato verso viale Somalia dove ha incontrato la nonna che vive in una roulotte poco distante. Non è chiaro che cosa sia accaduto dopo ma il ragazzo non è più tornato. In un primo momento si è pensato che fosse andato da uno zio che vive nei pressi del Villaggio Olimpico, ma neanche l’uomo lo ha visto.



Santina Renda

Santina scompare a Palermo nel marzo del 1990. È l’inizio della primavera di quello che passerà alla storia come l’anno delle Notti Magiche. Anche la città siciliana sarà fra le sedi di alcune  partite del Mondiale di calcio organizzato in Italia, nello stadio La Favorita che paga anche un pesante tributo di sangue alla manifestazione, con la morte di cinque operai durante i lavori di riqualificazione dell’impianto. Il Paese freme, ma il pensiero della sarabanda pallonara non tocca la piccola Santina, 6 anni quando sparì.


 


Mauro Romano

Il 19 giugno 1977 i genitori di Mauro Romano si erano recati a Poggiomarino (Napoli) per partecipare al funerale del nonno paterno. Per l’occasione i due figli maschi erano rimasti a Racale (Lecce) con i nonni materni. Quando fecero ritorno, il 22 giugno, Racale (Lecce), i genitori scoprirono che Mauro era scomparso dalla sera precedente. L’ultima volta era stato visto poco prima delle 17,45 del 21 giugno mentre stava giocando a nascondino.



Madeleine McCann

Madeleine Beth McCann, detta Maddie, sparisce il 3 maggio 2007 mentre è in vacanza con i suoi genitori a Praia da Luz, località turistica della costa portoghese. La sera della scomparsa mamma e papà McCann, che hanno raggiunto l’Algarve con altri amici di Leicester, in Inghilterra, lasciano la piccola Maddie, 3 anni, un angioletto con capelli biondi e occhi azzurri, a dormire nell’appartamento del villaggio vacanze in cui si trovano, per andare a mangiare in un ristorante del complesso. Con lei ci sono Sean ed Emily, i fratellini gemelli di 2 anni. Dal locale si può controllare agevolmente l’ingresso del bungalow. A intervalli regolari, comunque, gli adulti si alzano per andare a verificare che i bimbi dormano tranquilli.


 


Tutto fila liscio fino a quando Kate, la madre di Maddie, durante una di queste “visite” si accorge che il letto dove dormiva la bimba è vuoto. Sono le 10 di sera. Scatta l’allarme. Sul posto arriva la polizia portoghese. Che, secondo i McCann, avrebbe commesso numerosi errori nel corso dell’inchiesta. La prima segnalazione arriva qualche giorno dopo. Le telecamere di una stazione di servizio non lontana da Praia da Luz riprendono due donne e un uomo insieme a una bimba molto simile a Maddie. A quel distributore anche un turista avrebbe notato la piccola. Avrebbe cercato di riprenderla con il telefonino, ma l’uomo che era con lei gliel’avrebbe impedito.

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