Cronaca

Chiara uccisa a 13 anni, la madre ora trasferita in carcere

Era il 18 febbraio, quando Chiara di appena 13 anni è stata uccisa dalla madre con 30 coltellate, la donna ora è in carcere. Monica Vinci in seguito all’omicidio, ha tentato di togliersi la vita gettandosi dalla finestra del loro appartamento. La donna fin ora era ricoverata nel reparto psichiatria dell’ospedale di Oristano, questa mattina è stata trasferita al carcere di Uta.

Chiara, uccisa con 30 coltellate: la madre trasferita in carcere

Monica Vinci, ha ucciso la figlia 13enne Chiara Carta con 30 coltellate, è stata trasferita dal reparto di Psichiatria dell’ospedale San Martino di Oristano dove era ricovera dopo il tentativo di suicidio, al centro clinico del carcere di Uta.

La donna è stata ricoverata il giorno dell’omicidio, avvenuto il 18 febbraio nella frazione oristanese di Silì. Monica Vinci, non reagisce agli stimoli ed è in stato di incoscienza, è stata accompagnata al penitenziario a bordo di una ambulanza scortata dalla Polizia penitenziaria. L’accusa a carico di Monica Vinci è omicidio volontario aggravato.

Necessaria la valutazione di uno psichiatra

Monica Vinci, 52 anni, dopo aver infierito sulla figlia con 30 coltellate fino a togliersi la vita, si è gettata dalla finestra della sua abitazione di Silì. La donna ha riportato un trauma cranico e una frattura al bacino. Nei giorni scorsi è stata interrogata dalla gip Federica Fulgheri senza però proferire parola.

Il suo difensore, l’avvocato Gianluca Aste ha nominato un consulente di parte, uno psichiatra che visiterà Monica in carcere. C’è da accertare se la donna era in grado di intendere e di volere quando ha compiuto il folle gesto.

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