Cronaca

Cina, il coronavirus non ferma il festival della carne di cane a Yulin

Come ogni anno a partire dal 2009, nel giorno del solstizio d’estate ha avuto inizio il famigerato “Yulin Dog Meat Festival”, il festival della carne di cane che si tiene nella città cinese di Yulin, sita nella Regione Autonoma cinese dello Guangxi Zhuang.

Cina, riprende il festival della carne di cane a Yulin

L’evento “culinario”, della durata di 10 giorni, viene da tempo additato come uno dei più atroci e sanguinari del pianeta, non solo per i metodi agghiaccianti con cui i cani vengono uccisi – spesso tramortiti a bastonate e bolliti vivi -, ma anche perché nella maggior parte dei casi si tratta di animali domestici strappati alle proprie famiglie, o magari portati via dalle aziende cui erano stati messi di guardia.

Gli allevamenti sono infatti considerati troppo costosi da mantenere, dunque persone senza scrupoli preferiscono “andare a caccia” delle prede, che vengono narcotizzate con dardi soporiferi e trascinate in un vero e proprio girone d’inferno, fino all’arrivo a Yulin.

Il festival del 2020, tuttavia, non cade in un anno qualsiasi, ma in quello della pandemia di coronavirus SARS-CoV-2, che si sperava in qualche modo potesse mettere fine a simili atrocità.


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