Cronaca

Claudia Stabile è viva e ha dato notizie di sè con un’email

Claudia Stabile, la 35enne scomparsa da Campofiorito l’8 ottobre scorso, sarebbe viva. La donna avrebbe dato notizie di sè al suo legale tramite un’email in cui spiega le ragioni del suo gesto, ma rimangono dubbi sull’autenticità.

Claudia Stabile è viva

Secondo il legale della donna, Claudia Stabile avrebbe inviato un’email in cui avrebbe spiegato le ragioni del suo gesto. Si trattarebbe, dunque, di un allontanamento volontatio, conseguenza del rapporto con il marito, che si era ormai irrimediabilmente incrinato.

La lettera

La notizia è stata data durante la trasmissione di Rai3 Chi l’ha visto, ma i dubbi sull’autenticità dell’amail rimangono, dal momento che la donna non ha fatto ritorno a casa.

Il contenuto

Nell’email sarebbero riportate notizie che, secondo il suo legale, sarebbero state di dominio pubblico, quindi l’ipotesi che si possa trattare di un depistaggio rimane plausibile.

I figli

Nella lettera Claudia parla dei suoi figli e chiede di comunicare loro la decisione di non tornare per non ripetere, si legge nel testo, “gli stessi errori di 3 anni fa”.

La prima separazione

Nel 2016 la donna aveva lasciato la famiglia portando con sè uno dei figli ed era stata denunciata dal marito per abbandono del tetto coniugale. Il processo sarebbe ancora in corso.

La scomparsa

La mattina in cui era scomparsa, Claudia aveva chiamato il marito al lavoro e gli aveva detto che stava per andare a comprare uova e zucchero, per fargli una torta di compleanno. Dopo quella telefonata, il silenzio.


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La separazione

Claudia è madre di tre figli, ed è sposata con Piero Bono, 38 anni. I due, 3 anni fa, avevano litigato, e lei era andata in Germania dalla madre, portando con sè uno dei figli. Passata la crisi, la famiglia si era riunita ed era tornata a vivere a Campofiorito.

La vettura ritrovata

L’auto della donna era stata trovata in un parcheggio dell’aeroporto di Palermo, con le chiavi nascoste sotto il tappetino. L’ingresso dell’auto, secondo la ricevuta, è di un’ora e mezzo dopo la telefonata al marito.

Stando ad i primi accertamenti, la donna non sarebbe potuta partire in aereo, tranne se non aveva documenti falsi. La carta d’identità era a casa, con sé aveva solo la patente.

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