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Come sarà questo inverno con il covid? Le previsioni degli esperti

Gli scenari ipotizzati dagli scienziati: le possibili evoluzioni del virus e la speranza che diventi come il raffreddore. La situazione è molto migliore rispetto all'anno scorso. L'unica incognita restano le mutazioni perché in altre parti del mondo il virus continua a circolare in modo incontrollato

Come sarà questo inverno con il Covid? Ecco le previsioni degli esperti. Grazie ai vaccini, al contestato green pass, la situazione sembra essere molto migliore rispetto a un anno fa. L’economia è in ripresa e in ospedale i ricoverati per il coronavirus sono gestiti senza mettere in difficoltà l’intero settore sanitario. Resta solo una incognita in una equazione altrimenti risolta: le mutazioni del virus. Con la stagione fredda alle porte, è inevitabile chiedersi come sarà questo inverno con il covid.

Come sarà questo inverno con il covid? Da pandemia a endemia

Gli esperti, dopo due anni di attenta osservazione del virus, suppongono che a questo punto inizierà una lunga stagione di convivenza con il covid. La speranza è che sia una convivenza tranquilla, sotto controllo e senza misure di restrizione.

Una fase transitoria è sempre necessaria per uscire completamente da una pandemia. È normale che sia così. Una pandemia non si spegne in un istante. La pandemia potrebbe trasformarsi in endemia. E cioè il covid potrebbe diventare una presenza costante ma senza nessun picco al rialzo. Una malattia gestibile. Grazie ai vaccini certo, e si spera presto anche a farmaci che possano curare l’infezione.

Le previsioni degli esperti

Ma su questo possibile scenario, inutile nasconderlo, a pesare resta l’incognita mutazioni. Del resto ne abbiamo già avute quattro di un certo rilievo dall’inizio del contagio. E l’ultima, la variante Delta, è diversa quelle che l’hanno preceduta.

La preoccupazione non arriva certo dalla situazione italiana. Ma da numerose altre nazioni dove il contagio non è sotto controllo. Una circolazione importante del virus aumenta anche le possibilità che ci sia prima o poi una nuova mutazione.

Come sarà questo inverno con il covid? Il vaccino

Questa mutazione potrebbe non essere preoccupante o consentire al coronavirus di diventare più contagioso e capace di eludere il vaccino o causare effetti più gravi. Del resto i virus tendono a evolvere verso forme di maggiore infettività. È accaduto nel corso di questi due anni anche con il covid: la variante inglese era più contagiosa del ceppo originario, e quella indiana era più contagiosa della mutazione inglese.

Ma potrebbe andare diversamente. I richiami dei vaccini potrebbero rinforzare l’immunità al covid e consentire al nostro sistema immunitario di riconoscere e contrastare le nuove mutazioni. Comunque sia, con la protezione, ci sono meno persone a rischio di malattia grave e anche il numero dei contagi è destinato a scemare. In questo caso anche le possibili mutazioni del virus si ridurranno.

Come sarà questo inverno con il covid? La diffusione del vaccino

Dipende molto, quindi, non solo dall’evoluzione (imprevedibile) del virus, ma anche dalla diffusione del vaccino. Per ora è molto disomogenea. In alcune aree del mondo, come l’Europa, la percentuale di persone vaccinate (con l’esclusione dei bambini), oscilla tra l’80 e il 90%.

Ma in altre zone del pianeta siamo molto, ma molto più indietro. L’Oms lo ha detto più volte: la pandemia non sarà del tutto sconfitta fino a quando in alcune zone del mondo il virus continuerà a circolare in modo incontrollato.

Oltretutto il vaccino è un’ottima arma, ma comunque chi è immunizzato ha ancora la possibilità di essere a sua volta contagioso. Senza dimenticare la ridotta durata della protezione e la necessità di fare una terza dose del vaccino (il cosiddetto richiamo).

Come sarà questo inverno con il covid? Come l’influenza

Non ci sono certezze neppure sulla durata dell’immunità per chi il covid l’ha già avuto. Ma la domanda che ci siamo posti è un’altra: come sarà quest’inverno con il covid? O meglio, quando il virus da pandemico diventerà endemico?

Le ipotesi al momento dono diverse. Alcuni scienziati sono convinti che il covid diventerà come l’influenza, e quindi con dei picchi stagionali. Tra questi esperti c’è chi è convinto che alla fine questo virus sarà come il raffreddore (quando il nostro sistema immunitario avrà imparato a riconoscerlo e affrontarlo).

I picchi del covid stagionale potrebbero essere più intensi nella popolazione fragile, un po’ come l’influenza stagionale.

Come sarà questo inverno con il covid? I dati sull’influenza

E l’influenza stagionale non è del tutto innocua per le persone che hanno condizioni di salute più fragili. Tra il 2010 e il 2017 sono morte per la conseguenza diretta dell’influenza poco più di 5.000 persone.

Ma il dato cambia se l’influenza viene riconosciuta come conseguenza indiretta della morte (in presenza quindi di altre patologie): i decessi in quasi sette anni sono stati circa 100.000 (dati Istat).

Che sono numeri importanti, anche perché il virus influenzale colpisce per non più di 3, 4 mesi l’anno. Ma del resto in un vecchio rapporto dell’Iss, in epoca pre covid, si mettevano in evidenza le conseguenze di una influenza che durava tutto l’anno. Sarebbe stata un po’ come il covid, magari meno grave come malattia respiratoria, ma con un tasso di mortalità comunque significativo.

E infatti, il biologo computazionale, Trevor Bedford – citato dal Corriere della Sera – considera il «covid tre volte più contagioso dell’influenza, ma con un tasso di mortalità simile».

Come sarà questo inverno con il covid? Come il raffreddore

La prestigiosa rivista Science ha invece una visione più ottimistica e ritiene che col tempo il covid diventerà come il raffreddore. E potrebbe causare delle prime infezioni durante l’infanzia e poi altre, ricorrenti (come il raffreddore, appunto) nel corso degli anni, ma con conseguenze molto lievi.

E comunque, come sarà questo inverno con il covid? Tutto lascia supporre che sarà molto meno drammatico rispetto agli anni scorsi. Si intravede la fine della pandemia ma è ancora presto per dire che ne siamo usciti.

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