Economia

Commercio al dettaglio, Istat conferma la forte crescita degli e-commerce

Il report pubblicato il 5 febbraio dall’Istat - che fa riferimento a dicembre 2020 - conferma, per quanto concerne le vendite al dettaglio

Gli eventi che hanno segnato in maniera indelebile il 2020 hanno avuto inevitabili ripercussioni anche sull’economia, modificando sensibilmente i modelli di comportamento dei consumatori. Le misure restrittive finalizzate al contenimento del contagio hanno penalizzato il commercio al dettaglio incentivando, allo stesso tempo, lo shopping online. Le contingenze legate all’emergenza sanitaria, quindi, non hanno fatto altro che accentuare una tendenza che si è imposta negli ultimi anni, in cui sempre più utenti preferiscono gli shop digitali ai negozi fisici.

I dati dell’Istat di dicembre 2020

Il report pubblicato il 5 febbraio dall’Istat – che fa riferimento a dicembre 2020 – conferma, per quanto concerne le vendite al dettaglio, “un aumento rispetto a novembre del 2,5% sia in valore sia in volume”; le vendite dei beni alimentari sono rimaste stabili mentre quelle dei beni alimentari hanno fatto registrare un aumento del 4,8% in valore e del 4,5% in volume. Questi dati non bastano a migliorare il quadro relativo all’ultimo trimestre del 2020, in cui le vendite al dettaglio “diminuiscono in termini congiunturali dell’1,5% in valore e dello 0,8% in volume”. L’andamento, spiega la nota dell’Istat, “è determinato dai beni non alimentari che calano del 4,5% in valore e del 3,2% in volume”; di contro, le vendite di beni alimentari sono cresciute, in valore e in volume, oltre il 2%.

A dicembre 2020, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il calo delle vendite al dettaglio è stato del – 3,1% in valore e del – 3,2% in volume; anche in questo caso, i beni alimentari registrano percentuali positive mentre le vendite di beni non alimentari sono in forte decremento (-9,4% in valore e -9,5% in volume).

La crescita degli e-commerce

Il rapporto sul commercio al dettaglio dell’Istat sottolinea come nel corso del 2020 le vendite al dettaglio sono state fortemente influenzate dall’emergenza sanitaria, che ha determinato una flessione annua del 5,4%, con una forte eterogeneità dei risultati sia per settore merceologico, sia per forma distributiva”. All’interno di questo contesto, sia la piccola che la grande distribuzione hanno dovuto fronteggiare un sensibile calo, determinato soprattutto dalle difficoltà del comparto dei beni non alimentari. Di contro, lo shopping digitale è stata “l’unica forma distributiva a segnare una forte crescita”. In altre parole, gli acquisti online hanno permesso a quasi tutti gli operatori di svariati settori merceologici di limitare le perdite; nonostante la crisi determinata dall’emergenza sanitaria, infatti, a dicembre 2020 “il commercio elettronico è in forte aumento (+33,8%)”, rispetto all’ultimo mese dell’anno precedente.

Il supporto dell’attività digitale ha quindi permesso a molti negozi fisici di attutire gli effetti economici negativi della pandemia; ciò si è verificato in svariati settori, incluso quello dei prodotti da barba e per la cura della persona: l’e-commerce gaspa-milano.it, ad esempio, ha fatto da volano all’attività di un negozio fisico di lunga tradizione, facendo registrare un maggior volume. Si tratta di un caso esemplare per un comparto merceologico che ha vissuto un 2020 non particolarmente florido: le vendite del comparto “profumeria e cura della persona” sono calate del 10.7%, come si evince dal prospetto delle variazioni tendenziali del report stilato dall’Istat. La vistosa crescita del commercio digitale non va inquadrata solo in relazione ai negozi fisici ma anche ad una vasta gamma di vantaggi insiti nella presenza online di un’attività commerciale; tra questi vi è senza dubbio la possibilità di raggiungere un bacino d’utenza molto maggiore, ampliando così la propria clientela. In aggiunta, lo shopping online consente a milioni di utenti di aggirare le limitazioni agli spostamenti – usufruendo della consegna a domicilio – e, al contempo, ridurre le occasioni di contatto con estranei.

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