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Dopo Formigoni, confermato il vitalizio anche per Ottaviano Del Turco

Ieri la Commissione contenziosa di Palazzo Madama aveva accolto il ricorso di Roberto Formigoni

Il Consiglio di presidenza, dopo quasi due ore di discussione, ha preso atto che la decisione della Commissione Contenziosa di palazzo Madama, che ieri ha dato via libera al ricorso di Formigoni, è esecutiva “erga omnes”. In virtù di quanto stabilito per Formigoni, dunque, Ottaviano del Turco, ultimo segretario nazionale del Partito Socialista, potrà continuare a ricevere il vitalizio, in contraddizione con la delibera Grasso-Boldrini del 2015 sullo stop al trattamento previdenziale ai parlamentari condannati.

Confermato il vitalizio anche per Ottaviano Del Turco

Il taglio del vitalizio per Ottaviano Del Turco, per ora non sarà appilcato: l’Ufficio di presidenza del Senato aveva revocato lo scorso anno il vitalizio all’ex ministro e presidente della Regione Abruzzo Ottaviano Del Turco a causa della condanna definitiva a 3 anni e 11 mesi, emessa dalla Corte di Cassazione nell’ottobre 2018, relativa alle vicende della Sanitopoli abruzzese. L’ex leader del Psi venne arrestato nel 2008. La Cassazione aveva confermato la sentenza della Corte d’Appello di Perugia del 2017, Del Turco era stato poi prosciolto dalle accuse di associazione per delinquere, corruzione e falso.


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Vitalizio a Formigoni nonostante la condanna per corruzione

Ieri la Commissione Contenziosa di Palazzo Madama aveva accolto il ricorso di Roberto Formigoni contro la sospensione del suo vitalizio, a causa della condanna definitiva di 5 anni e 10 mesi. Lo stesso ex governatore della Regione Lombardia, infatti, si era macchiato di condotte corruttive. La delibera Grasso- Boldrini del 2015 sottraeva la possibilità di percezione del vitalizio per i parlamentari condannati per “gravi reati”.

Chi è Ottaviano del Turco

Ottaviano Del Turco è stato l’ultimo segretario nazionale del Partito Socialista Italiano, ministro della Repubblica e presidente della Regione Abruzzo fino al 2008, carica dalla quale si è dimesso in seguito al suo arresto disposto dalla Procura di Pescara per questioni inerenti alla gestione della sanità privata. È stato membro della direzione nazionale del Partito Democratico. l 14 luglio 2008 viene arrestato dalla Guardia di Finanza a seguito di un’inchiesta della Procura della Repubblica di Pescara, insieme a una decina tra assessori, ex-assessori, consiglieri ed alti funzionari della Regione Abruzzo con l’accusa di associazione per delinquere, truffa, corruzione e concussione, nell’ambito di un’inchiesta avviata dalla Procura della Repubblica di Pescara sulla gestione della sanità di iniziativa privata in Abruzzo. L’accusa contesta globalmente movimenti di denaro per circa 14 milioni di euro, di cui 12,8 consegnati; la cifra contestata a Del Turco, Cesarone e Quarta per la presunta concussione e corruzione ammonta a 5 milioni e ottocentomila euro. L’Abruzzo è una delle regioni italiane con il più alto debito nella sanità. L’inchiesta della procura pescarese si riferisce alla seconda cartolarizzazione dei crediti vantati da cliniche private nei confronti delle ASL abruzzesi.

I procedimenti giudiziari

Il 22 luglio 2013 Del Turco viene condannato in primo grado a 9 anni e 6 mesi di reclusione per i reati di associazione per delinquere, corruzione, concussione, tentata concussione e falso.

Il 20 novembre 2015 la Corte d’Appello dell’Aquila condanna Del Turco a 4 anni e 2 mesi di reclusione per i reati di associazione per delinquere e per induzione indebita. Del Turco viene invece assolto dalle accuse di corruzione e falso. I legali di Del Turco annunciano ricorso in Cassazione.

Il 3 dicembre 2016 la Corte di Cassazione annulla con rinvio la condanna di Del Turco per l’accusa di associazione a delinquere. Viene invece confermata la condanna per induzione indebita.

Il 27 settembre 2017 la Corte d’Appello di Perugia assolve poi Del Turco dall’accusa di associazione a delinquere perché “il fatto non sussiste” rideterminando la pena in 3 anni e 11 mesi (da 4 anni e 2 mesi); inoltre l’interdizione dai pubblici uffici viene trasformata da perpetua a 5 anni.

A ottobre 2018, la Corte di Cassazione condanna definitivamente Ottaviano Del Turco a 3 anni e 11 mesi di reclusione per induzione indebita confermando la pena decisa nel 2017 dalla Corte d’Appello di Perugia nell’appello-bis.

 

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