Economia

Il Presidente di Confindustria propone l’abolizione delle politiche attive del Reddito di Cittadinanza

La generale condizione economica dell’Italia, che ormai da diversi anni non è di certo florida, sommata all’improvvisa ed inattesa emergenza sanitaria che ci siamo ritrovati a dover fronteggiare, ha creato delle situazioni sociali meritevoli di massima attenzione le quali richiedono delle misure di welfare mirate.

L’idea di innalzare a 1.000 euro le pensioni minime in regione

Proprio negli scorsi giorni abbiamo accennato, in quest’articolo, al fatto che il Governatore della Campania Vincenzo De Luca stia cercando di trovare un accordo con l’INPS per fare in modo che nei mesi di maggio e giugno si incrementino a 1.000 euro gli importi erogati ai titolari di pensione che, di norma, ricevono un importo inferiore; con quest’incentivo, che verrebbe erogato con risorse prettamente regionali, i campani pensionati potrebbero compiere specifici acquisti quali strumenti informatici, mascherine e guanti, farmaci, servizi di assistenza socio-sanitaria e quant’altro di importante in questo periodo così delicato.

Il discorso relativo alle pensioni, ovviamente, è molto vasto: in termini di lungo periodo ci sono tantissimi punti interrogativi, legati soprattutto agli esigui contributi che i cittadini under 40, quelli che hanno vissuto gli anni peggiori della crisi economica, si ritroveranno un domani, proprio per questo motivo d’altronde si stanno diffondendo sempre più soluzioni specifiche per incrementare la pensione di un domani quali quelle proposte da www.inpensione.com; al di là di questo, tuttavia, è evidente che una misura quale quella in questione servirebbe a dare un minimo di sollievo immediato anche in relazione ai nuovi bisogni che sono sorti negli ultimi mesi, dunque guanti e mascherine, consegne a domicilio e altro ancora.

Imprenditori, lavoratori occasionali, liberi professionisti: le categorie più “a rischio”

L’emergenza sanitaria, tuttavia, sta creando problemi non solo ai pensionati, ma anche, anzi soprattutto, agli imprenditori, ai liberi professionisti, a chi si barcamena con lavori occasionali o a nero, di conseguenza urge l’esigenza di trovare risposte anche per queste categorie di cittadini che, a livello economico, non godono di alcuna stabilità.

Ci sono anche degli imprenditori di successo, manager di aziende che prima dello scoppio della pandemia avevano un buon business, ma lo stop dell’attività, o comunque la crisi che comporterà quanto si sta vivendo, espone questi cittadini a dover comunque sostenere delle spese senza avere delle entrate.

La proposta del Presidente di Confindustria

Il Presidente di Confindustria Carlo Bonomi, intervistato giovedì sera nella trasmissione Piazzapulita di La7, ha sottolineato la pesante situazione che stanno vivendo tante aziende italiane e nel rimarcare la necessità di adeguati aiuti statali ha proposto di cancellare le cosiddette “politiche attive” legate al Reddito di Cittadinanza.

Il Reddito di Cittadinanza è uno strumento di welfare ormai molto noto, e ad esso sono associate delle speciali politiche attive curate da Anpal che hanno come finalità quella di individuare un lavoro al percettore: l’obiettivo primario del Reddito di Cittadinanza non voleva infatti essere quello di un aiuto assistenziale, ma uno strumento temporaneo finalizzato alla collocazione lavorativa.

Bonomi afferma che, a parer suo, lo Stato potrebbe individuare risorse finanziarie molto preziose in questo periodo eliminando la fase di politica attiva del Reddito di Cittadinanza, per il semplice fatto che “non ha funzionato”.

Dal mese di agosto 2019 sono stati assunti a livello nazionale, tramite la società pubblica in house Anpal Servizi S.p.A., quasi 3.000 navigator in tutta Italia, figure che hanno come obiettivo primario quello di offrire al percettore del sussidio delle opportunità lavorative, le cosiddette “offerte congrue”.

Le critiche nei confronti di questo progetto non sono mai mancate e secondo Bonomi sarebbe arrivato il momento di porvi fine per via degli scarsi risultati raggiunti.

Questa è, ovviamente, soltanto una proposta, tuttavia la questione interessa in modo particolare la Campania: secondo i dati prodotti dall’INPS e pubblicati in questo documento, infatti, quella campana è la regione con il maggior numero di domande accolte per quel che riguarda il Reddito di Cittadinanza, ovvero ben 238.725.

Francesco Piccolo

Giornalista professionista, direttore del network L'Occhio che comprende le redazioni di Salerno, Napoli, Benevento, Caserta ed Avellino. Direttore anche di TuttoCalcioNews e di Occhio alla Sicurezza.

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