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Coronavirus: per l’app Immuni sperimentazione partirĂ  in tre Regioni

Dopo la pubblicazione del codice sorgente dell’app Immuni da parte del governo inizia il conto alla rovescia per la sperimentazione che partirĂ  in una prima fase in 3 regioni, Nord, Centro e Sud. Per ora, perĂ² non è ancora possibile scaricare l’app ma “sarĂ  disponibile tra 10-15 giorni, per i primi di giugno“, come spiega il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri.

Dopo il codice sorgente dell’app Immuni, sperimentazione in tre Regioni

Pubblicando il codice sorgente il ministero dell’Innovazione ha svelato li volto dell’app Immuni e anche il logo, un omino in un cerchio blu. Oltre venti screenshot confermano il funzionamento dell’app giĂ  trapelato nei giorni scorsi, dal download all’alert di “rilevato contatto con una persona positiva” fino al caricamento dei dati in caso di positivitĂ  al Covid-19, per cui è necessaria “l’assistenza di un operatore sanitario autorizzato“. Tra i dati che verranno caricati anche la zona di provenienza, la provincia e le informazioni epidemiologiche come ad esempio “la durata dell’esposizione ad un utente positivo“. L’alert che rileva il contatto a rischio è di colore arancione.

All’utente viene chiesto se ha manifestato alcuni sintomi: “febbre di qualsiasi grado, tosse, affaticamento, difficoltĂ  respiratoria e perdita di gusto o olfatto“. Se la risposta è affermativa si segue una procedura ad hoc, in caso contrario si è invitati a seguire “semplici accorgimenti” fino alla data stabilita, come “restare in casa” e “rispettare le misure di distanziamento fisico (almeno un metro)”. L’app associa a ogni telefono un codice casuale e anonimo, i telefoni che si avvicinano scambiano i rispettivi codici casuali e in caso di riscontro con un positivo l’utente viene avvertito.

App Immuni: le opinioni sulla sua utilitĂ 

Si passa anche per una serie di interfacce che chiedono di attivare le notifiche di esposizione al Covid e anche il Bluetooth, che è la tecnologia di base dell’app. Immuni si innesta sulla piattaforma elaborata di concerto da Google e Apple e consegnata ai governi di tutto il mondo, anche all’Italia, il 20 maggio. “Il rilascio del codice sorgente è positivo ma ci vorranno diversi giorni per esaminarlo e dare giudizi“, spiega all’ANSA Stefano Zanero, professore associato di computer security al Politecnico di Milano che aggiunge: “Manca perĂ² il codice sorgente relativo alla parte del server che gestirĂ  le informazioni sugli infetti, aspettiamo anche quello“.

Ăˆ un tracing importantissimo – dice il viceministro della Salute Sileri – e quando sarĂ  attivo darĂ  ulteriori informazioni su tracciamento e la diffusione della malattia“. Scettico sull’app, invece, il sindaco di Milano Beppe Sala: “Da sola non serve a niente, servono i tracciatori cioè migliaia di persone che prendono ciĂ² che l’app segnala. All’estero ne stanno assumendo a migliaia da noi non se ne parla. Come si parla ancora poco di test e tamponi”.


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