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In un mese triplicati i casi di coronavirus in Campania: i dati

Seconda ondata di coronavirus più forte della prima. La Campania è una delle regioni più colpite, i dati. Mancano posti letto e medici

Continua l’avanzare della seconda ondata di coronavirus in Campania, iniziata a settembre. La Campania, che nella prima ondata era stata tra le regioni con più basso tasso di contagi, oggi ha tassi di positivi al Covid maggiori che al Nord e anche più ospedalizzazioni.

Il numero dei contagi medi giornalieri in Campania era pari a 67 casi nei primi 60 giorni della pandemia (dal 24 febbraio al 23 aprile), negli ultimi 60 giorni (dal 27 luglio al 24 settembre) è salito a 102.

Coronavirus: i dati in Campania dell’ultimo mese

I contagi continuano a salire.

  • Dati del 21 settembre:  3.405 tamponi, 243 positivi, 20 guariti, 1 decesso. Positivi totali 10.503
  • Dati del 21 ottobre: 13.878 tamponi, 1.760 positivi (di cui 99 sintomatici e 1.661 asintomatici), 106 guariti, 11 deceduti. Positivi totali 30.484

I contagi sono triplicati in un mese, sono dati sconcertanti che forse preannunceranno misure di sicurezza ancora più restrittive.

Come si può notare dai dati c’è stato un grosso incremento di positivi in un  mese. Rimane comunque esiguo il numero di sintomatici, ma resta alta la mortalità.

Il nuovo contagio negli ultimi 10 giorni ha prodotto 11.954  nuovi positivi, con una media di 107 al giorno.

Dati totali Campania: 802.965 tamponi, 30.484 positivi, 8.838 guariti, 545 deceduti

de luca mascherina

Andamento nelle province negli ultimi 2 mesi

Il virus ha cominciato a diffondersi più massicciamente nel napoletano, poi nel salernitano e infine nelle province di Benevento e Avellino.

  • Napoli e provincia il 1 settembre i positivi totali erano 4.256, il 30 settembre 8.099. In un solo mese i positivi sono quindi raddoppiati.
    • Il 1 ottobre i positivi erano 8.400, e il 21 ottobre sono saliti a 20.338. Dei dati impressionanti che lasciano presagire un ritorno alla fase 1.
  • Salerno e provincia il 1 settembre i positivi erano 1.030, il 30 settembre 1.493.
    • 1 ottobre i positivi erano 1.536, il 21 ottobre sono saliti a 2.982.
  • Caserta e provincia il 1 settembre erano 999, il 30 settembre 1.870.
    • 1 ottobre i positivi erano 1.891, il 21 ottobre 4.595.
  • Avellino e provincia il 1 settembre erano 623, il 30 settembre 835.
    • Il 1 ottobre i positivi erano 853,  il 21 ottobre 1530.
  • Benevento e provincia il 1 settembre erano 239, il 30 settembre 393.
    • Il 1 ottobre i positivi erano 393, il 21 ottobre 709.

Positivi del 21 ottobre nelle province:

  • Napoli (+1.406)
  • Caserta (+249)
  • Salerno (+239)
  • Avellino (+57)
  • Benevento (+0)

Confrontando i dati, la seconda ondata è di proporzioni molto maggiori rispetto alla prima, e non sembra arrestarsi.

È emergenza ospedaliera. Si teme che il costante aumento del numero di contagiati possa far andare in crisi il sistema ospedaliero per mancanza di posti letto e di personale medico.

I provvedimenti di De Luca

Per questo il Governatore ha annunciato provvedimenti urgenti:

  • I ricoveri programmati sono bloccati dal 18 ottobre
  • Sono sospesi i ricoveri programmati sia medici che chirurgici nelle strutture ospedaliere pubbliche.
  • Sarà possibile effettuare solo ricoveri urgenti.
  • Si bloccano anche le attività ambulatoriali negli enti del Servizio sanitario nazionale, esclusi dialisi, radioterapia, servizi oncologico-terapici e altri a carattere di urgenza. Con i ricoveri programmati bloccati in Campania si dà priorità assoluta all’emergenza sanitaria.

L’obiettivo è aumentare il numero di posti letto. Al momento i posti in terapia intensiva sono 227 (di cui 85 occupati), e in degenza 1.100 (di cui 996 occupati).

Campania nuovo consiglio regionale

La polemica dei posti letto in Campania

De luca risponde alla recente polemica sulla mancanza dei posti letto in Campania: “i posti letto Covid disponibili vengono attivati sulla base delle esigenze che si hanno di volta in volta, perché siccome, ovviamente, il personale è limitato, per garantire i turni nei posti Covid bisogna eliminare le prestazioni non essenziali. Domani mattina parte il Covid Residence, una bellissima struttura di circa 200 posti letto destinata ai pazienti Covid asintomatici, che non hanno la possibilità di stare a casa per la quarantena.”

Coprifuoco da venerdì 23 ottobre alle ore 23

Inoltre, non avendo ottenuto risposte adeguate dalla Protezione civile per l’invio di medici e infermieri, da venerdì il presidente farà scattare il coprifuoco sanitario a partire dalle ore 23, mentre cento militari inviati dal Viminale presidieranno le strade della movida per far rispettare le nuove limitazioni.

 La mancanza di personale medico

Ancora irrisolto il problema della mancanza di personale medico, il presidente De Luca dichiara: “Abbiamo chiesto alla Protezione civile 600 medici e 800 infermieri. Ad oggi abbiamo avuto l’assicurazione che invieranno 50 medici e 100 infermieri.

Quindi siamo clamorosamente al di sotto delle esigenze minime…

faremo miracoli per reperire da altri reparti gli anestesisti che saranno necessari.”


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Torna l’autocertificazione dal 23 ottobre

Ai cittadini campani è fatto divieto di spostamenti dalla provincia di residenza o domicilio abituale verso altre province della Campania, fatti salvi gli spostamenti connessi ad esigenze- la cui ricorrenza andrà autocertificata sotto personale responsabilità, ai sensi del DPR 445/2000- relative a:

  • motivi di salute;
  • comprovati motivi di lavoro;
  • comprovati motivi di natura familiare;
  • motivi scolastici e/o afferenti ad attività formative e/o socio-assistenziali;
  • altri motivi di urgente necessità .

È in ogni caso consentito il rientro presso la propria residenza o domicilio abituale.

Pubblicata l’ordinanza numero 82, restano i provvedimenti già adottati da Vincenzo De Luca nelle precedenti ordinanze, fatta eccezione per la scuola in presenza e per il comune di Arzano.

Arzano è zona rossa

Nel comune di Arzano si è avuto un incremento del 209,4% di contagiati negli ultimi 20 giorni. Tanto che il presidente De Luca l’ha dichiarata zona rossa e ha disposto un lockdown fino al 30 ottobre.

Vi è il divieto di allontanamento dal territorio comunale da parte di tutti i residenti; divieto di accesso nel territorio comunale; sospensione delle attività degli uffici pubblici, fatta salva l’erogazione dei servizi essenziali e di pubblica utilità; sospensione delle attività commerciali e produttive, ivi comprese le attività di ristorazione (bar, ristoranti, pasticcerie, pub, e simili).

Potranno entrare e uscire dal territorio comunale gli operatori sanitari e socio-sanitari, il personale impegnato nei controlli e nell’assistenza alle attività relative all’emergenza, nonché gli esercenti le attività consentite e quelle strettamente strumentali alle stesse, “limitatamente alle presenze che risultino strettamente indispensabili allo svolgimento di dette attività e a quelle di pulizia e sanificazione dei relativi locali e con obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione individuale”.

Nei giorni scorsi ci sono state manifestazioni contro questi provvedimenti, ritenuti dai cittadini troppo limitanti.

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Tutti i provvedimenti aggiornati al 21 ottobre

 

Scuola: dal 21 ottobre e fino al 30 ottobre 2020 è confermata la sospensione delle attività didattiche in presenza per le scuole primaria e secondaria, fatta eccezione per lo svolgimento delle attività destinate agli alunni con disabilità ovvero con disturbi dello spettro autistico.

In base all’andamento del virus si valuterà se riaprire la scuola primaria il 26 ottobre.

dal 19 ottobre 2020 e fino al 30 ottobre 2020, sono sospese le attività didattiche e di verifica in presenza nelle Università, fatta eccezione per quelle relative agli studenti del primo anno, ove già programmate in presenza dal competente Ateneo.

Ristorazione: è fatto divieto a tutti gli esercizi di ristorazione (bar, ristoranti, pizzerie, gelaterie, pub, vinerie e simili) di vendita con asporto dalle ore 21. Sono esclusi dal divieto gli esercizi di ristorazione che ordinariamente svolgono attività di asporto con consegna all’utenza in auto, i quali possono esercitare la propria attività, nel rispetto delle misure di prevenzione e sicurezza vigenti, assicurando un sistema di prenotazione da remoto. La consegna a domicilio è comunque ammessa senza limiti di orario. Ai bar, pasticcerie, gelaterie ed esercizi consimili, è fatto obbligo di chiusura dalle ore 23 alle ore 5 del giorno successivo, nei giorni dalla domenica al giovedì. Fanno eccezione i soli bar/punti di ristoro presso le stazioni di servizio delle autostrade e tangenziali nonché quelli presenti all’interno di strutture di vendita all’ingrosso che osservano orari notturni di esercizio.

Vietate le feste: Sono vietate le feste e ricevimenti, anche conseguenti a cerimonie, civili o religiose (matrimoni, battesimi), in tutti i luoghi al chiuso e all’aperto con la partecipazione di invitati che siano estranei al nucleo familiare convivente, anche se in numero inferiore a 30.

Divieto di “forme di aggregazione e/o riunioni, al chiuso e all’aperto, anche connesse ad eventi celebrativi, che si svolgano in forma di corteo (ad esempio, cortei funebri) e comunque non in forma statica e con postazioni fisse”.

Sport all’aperto: L’attività di jogging, ove svolta sui lungomari, nei parchi pubblici, nei centri storici, e comunque in luoghi non isolati, è soggetta alla limitazione oraria: ore 06-ore 8,30. Negli altri casi è consentita senza limiti d’orario, fermi in ogni caso gli obblighi di distanziamento.

Vietate sagre e fiere: in generale, ogni attività o evento il cui svolgimento o fruizione non si svolga in forma statica e con postazioni fisse.

Sale gioco e scommesse: Fermo l’obbligo di chiusura alle ore 21, secondo quanto previsto dal Dpcm, è confermato l’obbligo per i gestori delle sale gioco e scommesse di consentire l’ingresso nei locali di esercizio soltanto “previa disinfezione delle mani con soluzioni idroalcoliche e misurazione della temperatura corporea, vietando l’ingresso ove essa risulti superiore a 37,5°C e di limitare la presenza dell’utenza all’interno dei locali in modo tale da garantire il rispetto di un distanziamento minimo di 1,5 metri tra le persone nonché di scongiurare ogni assembramento anche all’esterno, pena la sospensione dell’attività”.

Enti ed uffici competenti dovranno differenziare gli orari di servizio giornaliero del personale in presenza, assicurandone un’articolazione in fasce orarie differenziate e scaglionate, al fine di evitare picchi di utilizzo del trasporto pubblico collettivo e relativi affollamenti.

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