Cronaca

Emergenza coronavirus, carenza di kit chimici per i test: “In una settimana finiranno le scorte”

Pandemia da coronavirus, cattive notizie: c’è una drammatica carenza di kit chimici necessari per processare i tamponi. Spiega un esperto: “In Italia le scorte stanno per finire, in meno di una settimana se non c’è un intervento rapido, le regioni non potranno più eseguire i test perché mancano i kit chimici”.

Coronavirus, carenza di kit chimici per i test

Ieri l’allarme è stato lanciato da molte regioni. Alessio D’Amato, assessore alla Salute del Lazio: «Stiamo facendo uno sforzo enorme, abbiamo scritto un documento per la sorveglianza degli operatori sanitari per i quali si prevede di effettuare il test su ogni operatore considerato a rischio. Ma adesso l’allarme riguarda le forniture di kit di estrazione RNA e DNA da parte delle società fornitrici, vi è un accaparramento a livello mondiale».

Simile la denuncia di Luca Zaia, governatore del Veneto: «La situazione è sempre più in salita perché mancano reagenti, mancano i bastoncini e i kit: manca tutto e dobbiamo fare in casa tutto». Analoga denuncia di Stefano Bonaccini, presidente dell‘Emilia-Romagna. E Gianni Rezza, direttore del dipartimento di Malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità, conferma: «Purtroppo è così, ora tutto il mondo sta facendo scorte di questi reagenti e rischiano di finire».

Il maggiore produttore è una multinazionale americana, la Qiagen, ma ora che gli Stati Uniti sono divenuti la nazione al mondo con più contagiati (quasi 100mila) il materiale comincia a scarseggiare. L’altro giorno ha fatto molto discutere l’acquisto di 500mila tamponi da parte degli americani da un’azienda lombarda, la Copan.

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