Cronaca

Coronavirus: “Il contagio potremmo essere noi”. La protesta dei vigili del fuoco

I vigili del fuoco protestano. Impegnati nella lotta contro il coronavirus, sempre in prima linea, ora fanno sentire la loro voce in maniera forte e decisa. “Siamo costretti a lavorare senza guanti, senza misure di protezione. Da quando è iniziata questa emergenza sanitaria mondiale, siamo senza dispositivi di protezione personali. Noi non possono rispettare il metro di distanza di contatto fisico gli uni con gli altri a bordo dei camion, figuriamoci se possiamo durante un intervento quando fisicamente dobbiamo soccorrere un cittadino soltanto pensare di farlo”.

“Il contagio potremmo essere noi”: protesta dei vigili del fuoco

I vigili del fuoco, raccontano, non possono stare a casa in quarantena preventiva e non possono lavorare con lo smart working ma alla stessa stregua degli operatori sanitari lavorano in ambienti altamente contagiosi e con possibili contagiati; e proprio come gli operatori sanitari chiedono di potersi proteggere e proteggere la cittadinanza con mascherine guanti e occhialini personali, ma anche di essere sottoposti a tamponi preventivi non appena ci sia il sospetto contagio.

La campagna di sensibilizzazione

Così hanno deciso di lanciare una campagna di sensibilizzazione perchè altrimenti si “mette in serio pericolo tutta la macchina del soccorso” dicono gli uomini dell’Usb, il sindacato unitario di base.


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