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Coronavirus, Decreto Ristori: quali sono e chi può richiederli?

Il Consiglio dei Ministri ha adottato nuove misure urgenti connesse all’emergenza causata dal Coronavirus

Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera al cosiddetto Ristori Quater, l’ulteriore decreto-legge, emanato in piena crisi pandemica causata dal Coronavirus. Le conseguenze economiche nei settori più colpiti dall’emergenza sono state molte, soprattutto nel settore della ristorazione. Quali sono i Decreti Ristoro? Chi può richiederli?

CONSIGLIO MINISTRI

I ristori ricevuti non concorrono alla formazione della base imponibile delle imposte sui redditi, non rilevano ai fini del calcolo degli interessi passivi e delle spese deducibili, né alla formazione del valore della produzione netta.

Decreto ristori, chi può richiedere il contributo?

I bonus si rivolgono ai titolari di una partita Iva attivata in data antecedente al 25 ottobre 2020 e non cessata al momento della presentazione della domanda.

Gli ulteriori requisiti per richiedere il contributo a fondo perduto del Decreto Ristori sono due: esercitare come attività prevalente una di quelle rientranti nei codici Ateco elencati nella tabella dell’allegato 1 del Decreto e avere avuto l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Quest’ultimo requisito non è invece necessario se la partita Iva era stata attivata a partire dal 1° gennaio 2019.

Turismo e spettacolo: 1.000 euro per lavoratori autonomi

Sono previsti mille euro per i lavoratori autonomi dello spettacolo e del turismo. Proroga della Cig per chi opera nel turismo.

Un ulteriore miliardo è destinato ad alcuni comparti specifici:

  • 400 milioni per agenzie di viaggio e tour operator
  • 100 milioni per editoria, fiere e congressi
  • 100 milioni di euro per il sostegno al settore alberghiero e termale
  • 400 milioni di euro per il sostegno all’export e alle fiere internazionali.

Riconosciuta un’indennità, che sale da 600 a 800 euro, per tutti i lavoratori del settore sportivo che avevano già ricevuto i bonus normati dal “Cura Italia” e dal “Rilancio.

Per sostenere le associazioni e delle società sportive dilettantistiche arriva un fondo da 50 milioni. Fondo da 100 milioni di euro anche per sostenere le imprese della filiera agricola.

Partite Iva: chi avrà il contributo in automatico?

Il decreto Ristori fissa un doppio binario per l’accesso all’indennizzo per le partite Iva.

Per le partite Iva già beneficiarie dei precedenti sussidi, queste riceveranno l’importo in automatico sul conto corrente, sulla base dell’importo riconosciuto ai sensi dell’articolo 25 del decreto Rilancio.

Le partite Iva che non hanno beneficiato del bonus previsto dal Dl Rilancio dovranno fare domanda. Stessa procedura per le partite Iva con ricavi o compensi superiori a 5 milioni di euro.

A chi spetta il Decreto Ristori bis?

Il contributo previsto dal Decreto Ristori-bis è destinato solo ai titolari di Partita Iva che hanno il domicilio fiscale o la sede operativa nelle cosiddette regioni “rosse”.

Gli altri requisiti sono analoghi a quelli del contributo del Decreto Ristori: esercitare come attività prevalente una di quelle rientranti nei codici Ateco elencati nella tabella contenuta questa volta nell’allegato 2 del Decreto Ristori bis.

Se titolari di una Partita Iva aperta prima del 1° gennaio 2019, avere avuto l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019.

Infine, sempre come per il contributo precedente, la Partita Iva del richiedente deve essere stata attivata in data antecedente al 25 ottobre 2020 e non deve essere cessata al momento della presentazione della domanda.


decreto


Il nuovo Decreto Ristori: novità fiscali e nuove categorie che hanno diritto al bonus


 

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