Cronaca

Coronavirus, i guariti sono immuni? Le opinioni degli esperti sono divergenti

Coronavirus, i guariti sono immuni? Le opinioni degli esperti sono divergenti ma alcuni tra epidemiologi e infettivologi, interpellati dall’agenzia stampa Adn Kronos, hanno provato a rispondere a questa domanda.

I guariti dal coronavirus sono immuni?

Le persone guarite dal coronavirus sono immuni? Una domanda a cui hanno risposto 18 tra virologi, epidemiologi, infettivologi, rianimatori ed esperti dell’Oms.

Roberto Cauda

“Da studi internazionali sappiamo che i guariti sviluppano anticorpi neutralizzanti, che poi sono presenti nel sangue dei convalescenti usato a scopo terapeutico – Quello che ancora non sappiamo è quanto durano questi anticorpi e per quanto tempo si conservano a livelli tali da essere protettivi: nel caso della Sars diversi anni”, così Roberto Cauda, docente di Malattie infettive all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

Fabrizio Pregliasco

“Il virus Sars Cov-1 dimostrava una protezione almeno di alcuni anni”, conferma il virologo dell’università degli Studi di Milano Fabrizio Pregliasco. Ma che faccia lo stesso anche il Sars-Cov-2 resta “un’incognita da verificare. Non si sa se il virus potrà mutare, come fa quello dell’influenza” di anno in anno, “e quindi far perdere l’immunità acquisita”.

Tarik Jašarević, Oms

“Ci aspettiamo – dichiara il portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Tarik Jašarević – che la maggior parte delle persone infette da Covid-19 sviluppi una risposta anticorpale in grado di fornire un certo livello di protezione. Quello che non sappiamo ancora è il livello di protezione o quanto durerà. Stiamo lavorando con scienziati di tutto il mondo per comprendere meglio la risposta del corpo all’infezione. Finora, nessuno studio ha risposto a queste importanti domande. Per questo motivo, non può esistere alcun ‘passaporto di immunità’ o ‘certificato di assenza di rischi”.

Massimo Ciccozzi

“A oggi non ci sono evidenze scientifiche sufficienti per affermare che si diventi immuni al coronavirus, anche se ci sono indizi in questo senso, né elementi per stabilire quanto a lungo possa durare un’eventuale immunizzazione – precisa Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di statistica medica ed epidemiologia molecolare dell’Università Campus Bio-Medico di Roma – Questa malattia la vediamo e la studiamo da circa quattro/cinque mesi, un tempo molto limitato per fare analisi e valutazioni sugli ex infetti, che potrebbero avere sviluppato un’immunità. Saranno necessari tempi più lunghi – avverte – per stabilire modalità e tempo di immunizzazione”.

Virus nuovo, nessuna certezza

Anche Francesco Le Foche, responsabile del day hospital di immuno-infettivologia del Policlinico Umberto I di Roma, ammette: “Non lo sappiamo. Se l’immunizzazione ha lo stesso andamento che ha nella Sars dovrebbe mantenersi per 2 o 5 anni. Ma è un virus nuovo. Va quindi controllata la durata nel tempo degli anticorpi neutralizzanti”. “Non ci sono certezze in questo campo – ribadisce Pierluigi Lopalco, epidemiologo dell’Università di Pisa e coordinatore scientifico della task force pugliese per l’emergenza coronavirus, che risponde – “Non lo sappiamo”.

Gli anticorpi durano almeno 1 anno

“Quello che sappiamo sempre per analogia – aggiunge Giorgio Palù, past president della Società europea di virologia e professore emerito di Microbiologia dell’università di Padova – perché ancora non conosciamo la ‘full story’, è che nei sopravvissuti di Sars e Mers gli anticorpi resistevano per più di 3 anni. Per altri coronavirus, da studi condotti negli anni ’80-’90 sui virus del raffreddore, a un anno di distanza erano ancora protetti. Uno studio non pubblicato di Harvard con una previsione matematica sui titoli anticorpali ha affermato che dovrebbero durare almeno 1 anno. Ancora non lo sappiamo e non possiamo fidarci nemmeno di queste previsioni, dobbiamo verificarlo sperimentalmente su un numero rilevante di soggetti”.


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Il sito del Ministero della Salute

 

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