Cronaca

India, 16 turisti italiani contagiati. La comitiva finisce in quarantena

Sono in quarantena 16 italiani in gita in India, risultati positivi al coronavirus. Una comitiva del Lodigiano, composta da 21 turisti, è sotto osservazione in India. 16 italiani sono risultati positivi al test del Coronavirus. Il primo ad accusare i sintomi venerdì scorso era stato un signore italiano di 69 anni.

Coronavirus: 16 italiani positivi in India

Ricoverato all’ospedale di Jaipur, nel Rajasthan, era risultato negativo al primo tampone. Un secondo test che ha invece confermato il contagio e anche la moglie è risultata positiva al test. È quindi scattato subito l’isolamento dell’intero gruppo di 13 donne e 8 uomini, trasportato alla struttura sanitaria militare di Chhawla dalla Forza di Polizia Indo-Tibetana.

L’esito dei test cui sono stati sottoposti ha rivelato che altri 14 italiani avevano il coronavirus, per un totale di 16 connazionali contagiati, più il loro autista e due guide indiane. I risultati degli esami hanno innescato quella che al momento è la quarantena più grande in India.

Pazienti sotto osservazione

Secondo la Ndtv, il primo italiano diagnosticato sarebbe già in fase di recupero, con valori di pressione buoni e senza febbre, mentre il restante gruppo resta sotto osservazione. La comitiva era arrivata in India a fine febbraio, prima che scattassero i controlli medici alla frontiera, e avevano viaggiato in sei province, visitando alcune città del nord dell’India tra le quali Jaipur, Jodhpur, Bîkâner e Agra. Ora tutte le sale, i corridoi, i ristoranti e le stanze degli hotel dove sono stati ospiti i lodigiani dovranno essere disinfettate, mentre il personale degli hotel e le guide locali verranno testati per verificare se vi sia stato contagio.

Sospesi i visti agli italiani in India

L’altro ieri, l’India aveva già sospeso tutti i visti agli italiani, azzerando di fatto gli arrivi dei connazionali nel sub-continente con un giro di vite mirato ad arginare il moltiplicarsi dei casi ad Agra, Delhi e Bangalore, dove si è registrato un totale di 12 indiani positivi al test. Sospesi i visti non solo ai cittadini italiani, ma anche a cinesi, sudcoreani, iraniani e giapponesi. Chi deve recarsi in India dall’Italia per ragioni di urgenza comprovata deve prendere contatto con l’Ambasciata indiana a Roma.

Due scuole nella città di Noida, facente parte della zona metropolitana di Delhi, sono state chiuse dopo che si è saputo che alcuni studenti avevano partecipato a una festa organizzata da turisti indiani appena rientrati dall’Italia. Ora le due scuole sono state disinfettate dal Dipartimento di Sanità.

Il ministro della Salute indiano Harsh Varhan ha annunciato che gli screening della temperatura corporea tramite termo-scanner con compilazione di formulario di auto-certificazione medica verranno ora istituiti in tutti gli aeroporti indiani, alla frontiera con il Nepal e Bangladesh e nei porti.

Lo stesso premier Modi è intervenuto con un tweet invitando ad evitare il panico e annunciando che rinuncerà a partecipare alle celebrazioni pubbliche della festa di Holi. Le autorità hanno diramato inviti ad evitare i luoghi affollati, cosa piuttosto difficile da immaginare in un paese come l’India.

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