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Coronavirus, la commovente lettera di una bimba alla mamma infermiera: “Mi manchi, quando sarà finita ti riempirò di baci”

“Cara mamma, mi manchi tantissimo, mi mancano i tuoi abbracci, i tuoi baci…”. Inizia così la commovente lettera che una bambina di 11 anni ha scritto alla mamma che lavora come infermiera all’ospedale di Senigallia, in provincia di Ancona.

Per via dell’emergenza coronavirus, la piccola in questi giorni vede poco la mamma. Inoltre, anche quando l’infermiera rientra dal turno, non può abbracciare la bimba perché deve evitare il contatto con le altre persone.

Coronavirus, lettera di una bimba alla mamma infermiera: “Mi manchi, quando sarà finita ti riempirò di baci”

Da qui l’idea della piccola di scriverle una lettera: “Tu sei una guerriera, sei forte e coraggiosa! Quando finirà tutto ti riempirò di baci. Ti voglio un infinito di bene! P.S. Ricorda, non è colpa tua questa situazione, tu sei un’eroina!”.

Come riporta Viveresenigallia.it, una di queste notti, l’infermiera è tornata a casa dopo l’ennesimo turno di notte e ha trovato la lettera della piccola.


lettera-coronavirus


La lettera

Ecco cos’ha scritto la bambina per la sua mamma guerriera: “Cara mamma, mi manchi tantissimo, mi mancano i tuoi abbracci, i tuoi baci, i tuoi..anzi tutte le tue cose che non si possono avere stando lontano. Tutte le tue coccole! E anche stare vicino a te e sentirmi protetta, addormentarmi sapendo che tu sei accanto a me! Non pensare che mi sento meglio di Emma, almeno la sua mamma non va a fare la notte. Queste notti mi sento distante da te, perché quando mi sveglio alla mattina non posso riempirti di baci ma solo starti lontano.

Le sere in cui ci sei non posso starti vicino, ma solo stare in altre stanze come se tu non ci fossi. Per questo Coronavirus il mondo sta soffrendo e tu con i tuoi colleghi troppo! Ma nonostante ciò tu sei guerriera, sei forte, coraggiosa! Quando finirà tutto ti riempirò di baci. Ti voglio un infinito di bene! P.S. ricorda, non è colpa tua questa situazione, tu sei una eroina!”.

 


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