Cronaca

Coronavirus, oltre alla Lombardia adesso gli occhi della comunità scientifica sono puntati sulla Liguria

Dopo settimane di relativa tranquillità adesso la Liguria torna ad essere una sorvegliata speciale: nelle ultime 2 settimane c’è stata una crescita esponenziale dei casi di coronavirus, che preoccupa la comunità scientifica.

In particolare ad allarmare gli esperti è il rapporto tamponi-contagi, che sarebbe molto alto, e sarebbe il secondo tasso di crescita più alto del Paese.

Coronavirus, Liguria sorvegliata speciale

I nuovi casi in Liguria aumentano a ritmo costante ormai da due settimane: il numero dei positivi non riesce a scendere al di sotto dei 30, e per ben quattro giorni ha superato quota 60. L’ultimo bollettino, quello del 24 maggio, parla di 53 nuovi positivi, un dato che colloca la regione tra le più colpite, seconda solo alla Lombardia.

Crescono i casi, ma il governatore Toti preme per la riapertura

Il governatore della Liguria, Giovanni Toti, preme per la riapertura ai turisti “La chiusura dei confini delle Regioni ancora a lungo è una cosa improponibile e impensabile, vuol dire uccidere il Paese e la libertà. Il turismo vale tra il 10% e il 15% del Pil nazionale. Sarà già un’estate complessa, cerchiamo di non renderla peggio di quella che potrebbe essere”.

La situazione

Le regioni che preoccupavano maggiormente, come la Toscana e le Marche sono riuscite a contenere l’epidemia, e a far registrare sempre meno casi, ma i positivi in Liguria aumentano esponenzialmente, nonostante il numero dei tamponi sia inferiore, così come è inferiore il numero dei residenti (3,73 milioni in Toscana contro 1,55 milioni in Liguria).

I tamponi

La media nazionale del rapporto tra casi e numero di tamponi è del 6,67%. Tale percentuale, in Liguria, schizza al 10,17%, praticamente analoga al Piemonte e seconda solo al 13% della Lombardia. La Toscana, ha un rapporto tra contagi e tamponi pari al 4,39%.

I morti nelle rsa

In Liguria i morti nelle Rsa sono stati oltre il 200% in più, nel periodo tra il 20 febbraio e il 20 aprile, rispetto alla media dei tre anni precedenti. Nella Residenza San Camillo sono morti 35 ospiti, circa 50 se si considera anche il mese di maggio, a fronte dei 5 decessi dello stesso periodo l’anno scorso.


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Il sito del Ministero della Salute

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