Cronaca

Coronavirus nel mondo: verso quota un milione di morti. Appello all’Onu: “Una alleanza globale per i vaccini”

Coronavirus nel mondo: si avvicina la quota di un milione di morti. Secondo i conteggi, aggiornati minuto per minuto dalla Johns Hopkins University, le vittime accertate dall’inizio delle pandemia hanno superato di molto i 990mila.

Covid nel mondo: verso quota un milione di morti

Dall’inizio dell’epidemia, come riporta la “Repubblica”, sono stati ufficialmente diagnosticati oltre 32,7 milioni di casi di infezione, di cui almeno 22,3 milioni ora considerati guariti. Gli Stati Uniti sono il paese più colpito sia in termini di decessi sia di casi, con oltre 204mila decessi. Seguono il Brasile con più di 140mila, l’India con oltre 93mila morti.

Vaccini, appello delle grandi potenze all’Onu: “Serve una alleanza mondiale”

L’India, che è il più grande produttore di vaccini al mondo, utilizzerà le sue risorse nella lotta contro la pandemia Covid-19 “per tutta l’umanità”, ha promesso all’Onu il suo primo ministro Narendra Modi. All’Assemblea generale annuale delle Nazioni Unite, l’America Latina e l’Australia hanno chiesto la solidarietà delle grandi potenze, in particolare attraverso il libero accesso ai futuri vaccini, mentre Stati Uniti, Europa e Giappone hanno già riservato più della metà delle dosi inizialmente previste.

Tunisia, crolla il turismo

La Tunisia ha registrato nei primi nove mesi del 2020 un calo del 60% delle sue entrate turistiche, essenziali per la sua economia, ha spiegato il ministro del Turismo. Molti hotel chiusi durante la crisi sanitaria non hanno potuto riaprire.

Londra, proteste contro le restrizioni

Dieci persone sono state arrestate e quattro agenti di polizia sono stati feriti a Londra durante una protesta che ha riunito migliaia di oppositori delle restrizioni adottate nel Regno Unito di fronte alla recrudescenza del nuovo coronavirus.

Israele, in migliaia sfidano il lockdown per dire no a Netanyahu

Migliaia di israeliani hanno protestato davanti alla residenza ufficiale del primo ministro Benjamin Netanyahu per chiedere le sue dimissioni. Le proteste contro il leader israeliano vanno avanti da settimane nonostante un nuovo rigoroso lockdown. Israele sta infatti affrontando una delle peggiori epidemie di coronavirus al mondo e da venerdì sono entrate in vigore nuove rigide regole di blocco.

Ma la Knesset, il parlamento israeliano, non è stato in grado di concordare una proposta di legge che vietasse il diritto di protesta. Netanyahu ha spinto con forza per il divieto delle manifestazioni, sostenendo che rappresentano una minaccia per la sicurezza pubblica. Gli oppositori lo accusano di usare la crisi sanitaria come pretesto per porre fine a settimane di manifestazioni contro di lui.

Francia, “Se non si inverte la tendenza, il sistema sanitario sarà incapace di rispondere a tutte le richieste”

“La seconda ondata sta arrivando più velocemente di quanto temevamo”, ha detto Patrick Bouet , presidente dell’Ordine dei medici, in un’intervista al Journal du Dimanche. “Se non cambia nulla, in tre o quattro settimane la Francia dovrà affrontare, per diversi lunghi mesi autunnali e invernali, un’epidemia generalizzata in tutto il suo territorio” e con un sistema sanitario “incapace di rispondere a tutte le richieste”.

Le Monde riferisce anche che il 32% degli 899 cluster studiati riguarda scuole e università. La Francia ha registrato più di 14mila nuovi casi nelle ultime 24 ore, una cifra leggermente inferiore rispetto ai numeri del contagio registrati nelle ultime 48 ore che invece erano in costante aumento secondo i dati pubblicati dal ministero della Salute francese. Il governo ha imposto questa settimana alle principali città del Paese, tra cui Parigi, nuove misure di contenimento. Le nuove restrizioni per rallentare la diffusione della malattia imposte nell’area metropolitana Aix- Marsiglia hanno incontrato una forte resistenza locale.

Australia, Melbourne revoca il coprifuoco notturno da lunedì

Il coprifuoco notturno a Melbourne, la seconda città australiana, verrà revocato lunedì, quasi due mesi dopo essere stato imposto. Oggi sono stati registrati solo 16 nuovi casi di Covid-19 e due decessi nello stato e il numero di casi attivi è sceso sotto i 400 per la prima volta dal 30 giugno. 5 milioni abitanti di Melbourne potranno ora lasciare le loro case per lavorare, fare sport o shopping.

Ma dovranno rimanere entro un raggio di cinque chilometri intorno alla loro casa, pena una multa di quasi 5.000 dollari australiani (3.000 euro). “Nessuno ha il diritto di rovinare i sacrifici fatti della gente del Victoria, e diffondere la malattia”, ha detto Daniel Andrews, Primo Ministro del Victoria, di cui Melbourne è la capitale.


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Il sito del Ministero della Salute

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